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La tragedia

Trovato morto in casa a soli 22 anni: sotto accusa la stufetta

Sempre più consistente l'ipotesi già presa in considerazione. Il decesso del ragazzo legato alle esalazioni da monossido di carbonio, intossicato un altro giovane

Si fa sempre più consistente l'ipotesi che a provocare la morte del ventiduenne del Gambia sia stata causata dalle esalazioni del monossido di carbonio della stufetta che doveva riscaldare l'apparta mento situato in via Pio XII, una traversa di via Appia a Scauri. Per tutta la giornata di ieri i Carabinieri della stazione di Scauri hanno effettuato altri accertamenti, tesia fare piena luce sulla morte di Kebba Sanneh, il quale proprio il primo gennaio scorso aveva compiuto ventidue anni. Gli investigatori hanno ricostruito i particolari della tragica vicenda, che ha visto coinvolto anche un coinquilino del giovane, ora ricoverato all'ospedale Dono Svizzero di Formia, per intossicazione da monossido di carbonio.

Anche quest'ultimo, un ventitreenne connazionale del Sanneh, ha corso il rischio di morire e solo l'intervento di un loro amico, domiciliato in un centro confinante, ha evitato il peggio. Quest'ultimo, nel giorno dell'Epifania, ha cercato di contattare i due amici, ma non ha ricevuto risposta. Si è quindi recato nell'al loggio di Scauri, dove risiedevano i due ed ha notato subito che c'era qualcosa che non andava. Il coinquilino di Sanneh, stordito dal monossido di carbonio, è riuscito ad aprire e così è scattato l'allarme. Il personale del 118, subito accorso, ha constatato il decesso del ventiduenne del Gambia, mentre l'altro veniva trasferito presso l'ospedale Dono Svizzero di Formia.

Le sue condizioni sono serie, ma non correrebbe pericolo di morte. E proprio quanto accusato da quest'ultimo ed alcuni rilievi effettuati dai sanitari intervenuti sulla vittima, fanno ipotizzare che il decesso di Sanneh sia stato causato dalle emissioni della stufetta trovata dai carabinieri di Scauri e dai colleghi della Compagnia di Formia nell'appartamento, fittato regolarmente, ma che, come previsto, è stato sottoposto a sequestro, su disposizione del sostituto procuratore del Tribunale di Cassino, Marina Marra.
Dopo il conferimento dell'incarico al medico legale, già oggi potrebbe essere effettuato l'esame autoptico,chesarà svolto all'interno dell'obitorio dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino, dove si trova la salma dall'altra sera.

Una perizia che dovrà confermare quanto sospettano gli inquirenti, che propendono per la morte dovuta all'emissione di quello che viene definito da molti il "killer silenzioso". Una ipotesi che, col passare delle ore, si è fatta sempre più consistente. Kebba Sanneh era molto conosciuto a Scauri, in quanto lavorava presso un esercizio commerciale della cittadina balneare. Una persona che, come hanno riferito ieri alcuni di coloro che lo conoscevano, che svolgeva con grande impegno il proprio lavoro. Ma un tragico destino ha stroncato la sua giovane esistenza.

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