Cronaca
21.08.2020 - 12:00
La scena dell'incidente avvenuto a gennaio scorso
Badante investita e deceduta dopo pochi giorni a causa delle ferite: fissata l'udienza preliminare per l'automobilista. L'uomo, un sessantaquattrenne di Cassino, deve rispondere di omicidio colposo aggravato dall'inosservanza delle norme sulla circolazione stradale. Contestato, infatti, anche l'uso del cellulare alla guida. Dopo l'investimento avvenuto sulla Casilina lo scorso 9 gennaio in territorio di Cervaro, la badante ucraina di 63 anni - molto conosciuta a Cassino - era stata soccorsa e trasferita al Policlinico di Roma in gravissime condizioni. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'auto l'avrebbe presa in pieno, facendola rovinare sull'asfalto.
Forse il conducente non l'ha neppure notata in quel tratto di strada buio, in territorio di Cervaro. Cosa stesse facendo non è ancora chiaro, forse stava tornando a casa dopo una estenuante giornata di lavoro. Poi l'impatto con l'auto e la corsa contro il tempo. A prestare i primi soccorsi e ad allertare 118 e carabinieri, proprio il conducente della vettura . La donna era poi stata trasferita a Roma dove è morta tre giorni dopo a causa delle gravi ferite riportate.
Secondo i primi elementi emersi a conclusione delle complesse indagini affidate alla polizia di Sora, coordinate dal dottor De Franco che si è avvalso della consulenza dell'ingegner Lucio Pinchera per ricostruire la dinamica del sinistro, l'automobilista non si sarebbe reso conto della presenza sulla carreggiata della badante non riuscendo così ad adottare tutte le manovre necessarie per evitare l'impatto.
Contestato all'uomo - in base ai dati dei tabulati telefonici - anche l'utilizzo del cellulare.
La parola ora passa al gup che deciderà se rinviare a giudizio o meno l'automobilista, mentre i familiari della vittima, con il patrocinio dell' avvocato Paolo Marandola, potranno costituirsi parte civile.
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