Spazio satira
Il commento
30.07.2020 - 12:45
La storia della "Civitas Mariae" sulla quale viene chiamato a pronunciarsi il Comune di Cassino è l'ennesima brutta pagina di incredibile autolesionismo ai danni del nostro territorio. Che anche questa volta corre il pericolo di un tremendo autogol nella difficilissima e sempre più complicata partita tra sopravvivenza e rilancio.
Dietro la lettera con cui un gruppo di sacerdoti chiede un impegno formale al consiglio comunale per dedicare la città martire alla madre di Gesù Cristo, non c'è solo un normalissimo richiamo spirituale alla Madonna ma si nasconde un tentativo, sfuggito forse solo a Salera e ai suoi assessori, di oscurare ancor di più ciò che di Cassino e dell'intera provincia è il punto più alto in termini di storia, di identità e di riconoscibilità.
Chi non capisce che questa non è una guerra tra santi ma un maldestro "giochetto" di palazzo per indebolire quel connubio tra San Benedetto e Cassino, quel filo potente e indissolubile che unisce la città martire all'Europa e al mondo, rischia di debilitare un concetto che invece, governando le sorti della comunità, dovrebbe contribuire a rafforzare, valorizzare e tramandare giorno dopo giorno.
Non si tratta di negare un tributo civico alla Madonna alla quale ogni cristiano dedica naturalmente la propria città ma di danneggiare, senza motivo, la radice culturale e spirituale grazie alla quale tutto il mondo sa dove sono Cassino e la magnifica abbazia eretta da San Benedetto.
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