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La denuncia

"Roghi tossici": richiesta di aiuto da un bimbo con problemi respiratori

Con l'estate si moltiplica l'accensione illegale di fuochi di materiali da cui si sprigionano nell'aria sostanze pericolose per la salute umana

Operazione "Spegniamo i roghi tossici", offensiva senza eguali. Continuano senza sosta gli interventi degli ambientalisti e delle forze di polizia che con grande impegno non mollano la presa nel contrastare i roghi su tutto il territorio. Venerdì il primo processo a Cassino contro i roghi tossici: un passo in avanti in questa importante battaglia. Ma è stato solo rimandato e neppure a breve: se ne parlerà il 6 maggio del 2021.
Continuano comunque senza sosta i blitz per spegnere fiamme altissime appiccate ovunque.

Negli ultimi giorni, ancora una volta le operazioni di spegnimento hanno interessato i Comuni di Cassino, a Caira, e di Sant'Elia. Proprio a Sant'Elia, in settimana, la richiesta di aiuto è arrivata da una famiglia con un bimbo con problemi respiratori: la pratica di dare alle fiamme i rifiuti, spesso misti a plastica, peggiora irrimediabilmente la sua situazione. «Si tratta di una pratica sempre più diffusa e pochi sanno che si brucia davvero di tutto. La nostra opera, di ricognizione aerea e spegnimento, è ormai d'attualità. Per non intasare gli interventi, solo nei casi più difficili si chiede l'azione dei vigili del fuoco e dei carabinieri forestali - ha spiegato Edoardo Grossi membro dell'Associazione nazionale Sanità militare italiana, da sempre impegnato in questa lotta senza confini - Un ringraziamento lo dobbiamo alla società Tecnologia & Sicurezza di Cassino per il prezioso contributo nella fornitura degli estintori e ricarica, a contrasto ai roghi di rifiuti tossici quotidiani».

L'attività di monitoraggio ambientale è andata avanti anche durante la fase di assoluta criticità sanitaria, in cui molti hanno creduto di poter "approfittare" della situazione, pensando di non essere puniti. Ovviamente sbagliando. E ora che le restrizioni sono divenute meno stringenti, l'offensiva è divenuta più feroce. Anzi, con la campagna "Spegniamo i roghi tossici" si è dato un nome a un'attività ormai senza spazi né territoriali né temporali.

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