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'Parasite': una lucida, folle lotta di classe da premio Oscar

Divertente, eccessivo, grottesco. Un vero capolavoro. Uscito il 7 novembre, il film di Bong Joon-ho è di nuovo in sala ed è una chicca da non perdere

Se c'è un film che è uscito vincitore assoluto dalla Notte degli Oscar di due settimane fa, questo sicuramente è Parasite. Bong Joon-ho a sorpresa è tornato a casa con quattro statuette che incoronano Gisaengchung grande tra i grandissimi. Miglior film, Miglior regia, Migliore sceneggiatura originale e Miglior film internazionale. Se per l'ultima assegnazione i dubbi che sussistevano erano pochi, il premio di Miglior film ha stupito tutti. È infatti la prima volta in novantadue edizioni che un film non recitato in lingua inglese strappa il successo più atteso.

Bong Joon-Ho è un uomo di cinema a tutto tondo. Affermatosi nella sua Corea del Sud, è rimasto nei suoi confini fino al 2013. La regia di un film hollywoodiano come "Snowpiercer", suo film più occidentale che non dimentica però le origini pulp del cinema d'estremo oriente, lo ha avvicinato alla cultura di massa. Uno stile sporco ma impeccabile che costituisce un connubio tra il cinema dell'assurdo e del grottesco con quella violenza tutta cinematografica che scaturisce nelle sue pellicole. Grazie ai tanti e meritati discorsi di accettazione dei premi abbiamo imparato a conoscere un regista umile ma determinato. La sua battaglia contro il pregiudizio nei confronti del cinema sottotitolato sta, ad ora, dando ragione a lui.

Della trama di Parasite è forse meglio non parlare, per non rischiare di rovinare l'esperienza a chi non ha avuto modo di vederlo. I protagonisti sono i componenti della famiglia Kim, un nucleo povero e ai margini della società composto da padre (Ki-Taek), madre (Kim Chung-sook), figlio (Kim Ki-Woo) e figlia (Kim Ki-Jung). Dopo un'esistenza passata a vivere dei peggiori espedienti, la famiglia coglie al volo l'occasione di elevarsi dalla condizione in cui versano. Un film brutale sulla lotta di classe che si configura fin dai primi attimi come un'esperienza unica. La minuziosa cura dei dettagli, unita al peso conferito ad ogni linea di dialogo, consentono ad una dark comedy dai tratti drammatici come "Parasite" di diventare un trasformista dei generi cinematografici.

Dramma, risate, ma anche tratti thriller e momenti di vero terrore. Le prove attoriali si mescolano in uno scenario che rapisce completamente l'attenzione dello spettatore.
Il naturale istinto di empatizzare con i protagonisti viene mezzo scacciato e rinchiuso, loro non si fanno scrupoli, è bene non farsene durante la visione. Un piccolissimo pezzo d'Italia è anche in questo film: in una scena della pellicola è infatti presente la celebre "In ginocchio da te" di Gianni Morandi. Lo stesso cantautore italiano ha salutato con un video la vittoria del film di Joon-Ho agli Oscar.

Parasite
di Bong Joon-ho
con Song Kang-ho, Lee Sun-kyun, Yeo-jeong Jo, Choi Woo-Sik, Park So-dam, Hyae Jin Chang
Drammatico, 132 minuti
Corea del Sud 2019

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