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'I predatori', lotta di classe e segreti: l'esordio da regista di Pietro Castellitto

Roma, due famiglie diverse e lo scontro che esplode su Sky on demand. La sua pellicola d'esordio dietro la macchina da presa è una commedia nera

Tra i mestieri più complessi c'è, in termini di autodeterminazione, quello del...figlio d'arte. Un mondo di squali, attorniati dai piranha del gossip, pronti a mangiare il giovane figlio di attore e regista che cerca di ritagliarsi un posto nel mondo. Sergio Castellitto sembra, tuttavia, aver istruito a dovere il giovane che ha appreso, per adesso, la lezione. Il suo film d'esordio dietro la macchina da presa è una commedia nera che mette a confronto classi sociali umane. Un lavoro che ricorda quello di colleghi più navigati nella professione e conferma i presupposti: quelli di un ragazzo pronto a inserirsi fin da subito nel novero di quelli che contano. Il film di Castellitto mostra alla perfezione la sfera privata delle famiglie, nel mondo in cui i piccoli cercano di uscire dal gioco imposto loro dai grandi e potenti.

Una società di, appunto, predatori, pronti a divorare chiunque mostri segni di debolezza. Il terreno di scontro sarà la Roma tentacolare che accoglie al suo interno un parterre così vasto e diverso di umanità, separata da differenze prima sociali e poi culturali. Un torto subìto da una delle due famiglie, e perpetrato dall'altra, porterà allo scontro i Pavone e i Vismara. Poste agli antipodi sulla scala sociale, le due realtà non potrebbero essere più diverse. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Al centro di questa miscela esplosiva si pone un venticinquenne che scoperchierà il grossolano modo in cui le due famiglie mantengono i propri segreti.

Il cast brilla di luce propria, guidato dalla mano non invasiva del regista: Massimiliano Popolizio e Giorgio Montanini si prendono il centro della scena, ma sono attorniati di personaggi di grandissimo spessore e credibilità. Meritano tutti una menzione a partire da Manuela Mandracchia, Nando Paone, Pietro Castellitto, Anita Caprioli, Marzia Ubaldi, Liliana Fiorelli e Dario Cassini. Una regia ispirata, anche se da perfezionare, che ha guadagnato a Castellitto jr. il plauso nelle kermesse a cui ha partecipato, a cominciare dal 77° Festival del cinema di Venezia. Il tappeto musicale intrecciato da Nicolò Contessa, frontman de "I Cani", avvolge alla perfezione le angherie e i soprusi che questi sadici predatori metteranno in atto.

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