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Ciak, Motore, Azione

La Mummia è ancora qui...su Netflix, a colpi di effetti speciali

Con l'eterno ragazzo Tom Cruise e la bellissima Sofia Boutella. Un budget importante e tanti 'super' effetti. Ma qualche dubbio resta

Dimenticate l'allampanato Brendan Fraser e la bellissima Rachel Weisz, dimenticate quel senso di Indiana Jones che pervadeva ogni scena.
La mummia è tornata in salsa dark, integrando al meglio lo stile del tanto favellato Universal Dark Universe. Il progetto era ambizioso: uno spazio cinematografico per far interagire, come succede per supereroi e supercattivi, i mostri dei grandi classici dell'horror in una sandbox virtuale dove la mummia incontra Frankenstein e l'uomo invisibile.

I risultati al botteghino proprio de "La mummia", film principe di questo progetto, sembrano aver portato la Universala riconsiderare la propria idea. Tuttavia le critiche risultano eccessive per un film tutto sommato più che sufficiente, disponibile da qualche giorno su Netflix. La principessa Ahmanet era una femme fatale dell'impero egizio, prima in linea di sangue per la successione al trono di suo padre, il faraone Menehptre.

Le acque si intorbidiscono quando la relazione tra il padre e un'ancella della principessa porta alla nascita di un figlio maschio che, secondole leggi,èadesso ilprimo nella successione al potere. Una cospirazione tremenda e una notte di sangue la condannano alla mummificazione e alla sepoltura da viva. I secoli passano e il suo sonno che sa di morte prosegue fino a che Nick Morton (interpretato da Tom Cruise) e Chris Vail (Jake Johnson) non si imbattono nel sarcofago della principessa.

Una vasta operazione di recupero la strapperà al luogo del suo eterno riposo, annullando le precauzioni messe in atto dai suoi aguzzini. Il risveglio, come spesso accade, non sarà dei più pacifici, e porterà la bella e terribile erede al trono a scatenare la sua ira. La politica di Universal per questo mondo pieno di eroi e antagonisti terribili era chiara: un pozzo di soldi per attori e attrici di primo livello, effetti speciali, setting e crew all'avanguardia. Il flop ha portato a riconsiderare le strategie, consentendo di sfornare, qualche anno più tardi, un piccolo gioiello come "The invisible man", perla dell'horror a tinte thriller, concepito e concluso con appena sette milioni di dollari, ben settantatré in meno de "La mummia".

Il film non brilla per dialoghi e sceneggiatura, ma il budget sembra essersi concentrato nei punti giusti: Sofia Boutella diventa una sanguinaria mummia in grado di scomporsi e ricomporsi con grandissima credibilità. E Tom Cruise è sempre Tom Cuise.

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