"Non vendiamo la nostra salute!".

Un concetto semplice e scandito è più volte durante la fiaccolata organizzata dal comitato “No rifiuti a Piedimonte San Germano” contro l’impianto di compost a Ruscito.
L’ascia di guerra è stata dissotterrata. Bambini e adulti, comitati, associazioni, e sindaci del territorio, tutti sono scesi in strada con un unico scopo: protestare contro la società Ares Ambiente di Bergamo e far sentire la voce della città alla Regione Lazio, che dieci giorni fa ha dato l’autorizzazione ambientale al progetto della società bergamasca.

In centinaia hanno dato vita a una fiaccolata che, partendo da piazza Municipio, ha attraversato le principali strade di Piedimonte al grido "Il nostro territorio non è in vendita, a nessun costo".

Un impianto di compost - per il trattamento di 40.000 tonnellate di ammendanti - che nessuno vuole perché troppo vicino alle abitazioni e che, oltre a rappresentare un pericolo per la salute dei residenti, metterebbe a rischio anche le coltivazioni della zona tra cui il peperone dop di Pontecorvo. "Vogliamo risvegliare le coscienze - hanno affermato i membri del comitato “No rifiuti a Piedimonte” - Vogliamo spiegare alla popolazione che un impianto di quel tipo non può essere realizzato in quel luogo e quali sono le criticità ad esso connesso".

Una guerra nella quale i pedemontani non sono soli, in strada al loro fianco sono scesi anche i cittadini e i sindaci dei paesi vicini come Aquino, Villa Santa Lucia, Pico, San Giovanni Incarico, San Giorgio a Liri, la XV Comunità montana, il Consorzio di bonifica e la Coldiretti. Intanto prosegue la raccolta firme in paese, sono già state superate le 2.000 firme e il numero è destinato a crescere nei prossimi giorni.