Più tecnologia, automatismi e un numero più alto di agenti per far fronte a un universo carcerario nuovo, fatto di etnie diverse. E in costante aumento, soprattutto dopo l’annessione della realtà giudiziaria con il sud Pontino.

Il segretario generale del Sappe - il primo sindacato autonomo della polizia penitenziaria - in visita al San Domenico di Cassino non ha dubbi. «Riteniamo che quello di Cassino come tanti altri istituti debba essere messo in sicurezza, chiedendo al Governo risorse finanziarie per potenziare la tecnologia, ristrutturare alcune aree e posizionare cancelli automatici» ha commentato Capece.

E l'innovazione parte proprio con la creazione, in linea con la tendenza nazionale, di un laboratorio anche all'interno del San Domenico per prelevare il Dna ai detenuti e inviarlo al Dipartimento per un database del Ministero dell'Interno.

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