Una solenne cerimonia all’aria aperta, tra alberi e montagne all’orizzonte, che ha radunato una folla di fedeli, turisti e curiosi, e coinvolto l’intero bacino dell’alta Ciociaria per accogliere e celebrare il Giubileo proclamato da papa Francesco. Il rito è stato presieduto dal vescovo di Palestrina, Mons. Domenico Sigalini, affiancato dal vescovo di Velletri-Segni, Mons. Vincenzo Apicella, ed ha visto la partecipazione di numerose autorità, tra cui il Prefetto e il Questore di Frosinone, il presidente provinciale Antonio Pompeo, l’assessore regionale Mauro Buschini, la direzione ambiente della Regione Lazio, i sindaci del comprensorio e le alte cariche delle forze dell’ordine. Un’occasione per credenti e laici di meditare insieme sull’importanza di tematiche come il rispetto dell’ambiente, la tutela delle risorse naturali, la necessità di una presa di coscienza definitiva sulle azioni dell’uomo che determinano le sorti del mondo stesso. “La Creazione – ha esordito Mons. Sigalini, prima di varcare la soglia – dono incommensurabile, è stata messa a disposizione dell’umanità fin dalle origini del mondo e noi l’abbiamo rovinata, depredata, violentata, attraverso molteplici insulti e devastazioni, profanazioni e veleni. E oggi la creazione stessa di Dio si ribella e produce morte. Per questo abbiamo l’obbligo di diventarne custodi, riparatori e vigili. Passiamo questa Porta Santa per diventare noi stessi misericordia per tutti, riparatori dei danni provocati al creato e all’ambiente, portatori di armonia e di fratellanza tra le persone.” La salvaguardia del patrimonio naturalistico del territorio, problema ancor più sentito in un’area “problematica” come quella della Valle del Sacco, è stato il tema principale degli interventi delle autorità presenti, e ha rappresentato il fulcro del discorso tenuto dal sindaco di Paliano, Domenico Alfieri, la cui amministrazione ha da poco assunto la gestione diretta de “La Selva”. “L’apertura della Porta Santa – ha dichiarato Alfieri – ci consegna un messaggio di speranza, è vero, ma anche un impegno per noi amministratori, che non dobbiamo dimenticare: la bellezza di questa terra deve essere difesa, con tutte le nostre forze, ogni giorno. Noi amministratori abbiamo l’obbligo morale di aprire una fase nuova, una vera e propria “rinascita”, che da “La Selva” si apre e comprende tutto un territorio. Non possiamo perdere l’occasione di riportare “La Selva” a essere uno spazio pubblico, aperto e fruibile per tutti. Un luogo in cui ognuno di noi può tornare a riscoprire la bellezza della natura e della vita stessa. Se perdiamo il nostro legame con la natura, perdiamo noi stessi: questo è l’insegnamento che dobbiamo fare nostro, che deve guidare le nostre azioni e che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni.”