Il candidato a sindaco di Alatri rinnova le ragioni della sua scelta di metterci la faccia. âVoglio che i miei figli trovino una città migliore di quella che ho vissuto io e quelli della mia età . Non voglio che siano costretti a cercare fortuna altroveâ. Passione e entusiasmo scandiscono ciascun passaggio del suo lungo intervento. Si concede alla piazza che lo acclama. Non si risparmia e non risparmia critiche e stilettate allâamministrazione uscente âche non è riuscita a creare un solo posto di lavoroâ e che ânon ha saputo aiutare le famiglie in difficoltà , né mantenere i servizi essenziali dello stato sociale perché ha sprecato le risorse o perché, nella migliore delle ipotesi, le ha impiegate maleâ. âTutti noi di Alatri sappiamo quanto sia importante per lâeconomia cittadina la statale 155, ma nessuno ha pensato di aggiornare un Piano regolatore generale vecchio di cinquantâanni e che non è più in linea con le mutate esigenze di una città che è cambiata radicalmente dai tempi in cui era soltanto un contesto rurale. à la prima cosa che faremo â annuncia Pavia â perché autorizzando il cambio di destinazione dâuso permetteremo, a chi vuole investire, di trasformare le case e gli edifici che si affacciano sulla strada in negozi e attività commerciali per generare nuove occasioni di lavoro e creare le condizioni di un nuovo e moderno sviluppo economico. Cambiare il piano regolatore significa anche favorire nuove opportunità economiche agli svincoli della superstradaâ. âAbbiamo assistito a sprechi, a spese inutili, ad investimenti insensati quando invece con poche migliaia di euro â rincara Pavia â avremmo potuto allestire un sistema di videosorveglianza che oggi avrebbe favorito più elevanti livelli di sicurezza dal centro storico fino alla più isolata delle contradeâ. Il pezzo forte della campagna elettorale di Enrico Pavia è la libertà dai partiti e la libertà , in caso di vittoria, di amministrare ânellâottica dellâinteresse esclusivo dei cittadini di Alatri. Rivendichiamo la natura civica della nostra aggregazione. Non ce lâabbiamo con i partiti, rifuggiamo dalla tentazione populistica di fare di tutta lâerba un fascio ma â precisa il candidato sindaco â rivendichiamo con fierezza la nostra autonomia in virtù della quale potremo amministrare senza condizionamenti, senza obbligo di dover rispondere a qualche segreteria politica, ma unicamente guidati dallâinteresse a fare ciò che è bene e opportuno nellâinteresse di Alatri e dei suoi cittadiniâ. Infine, la progettazione di una prospettiva e di una identità . âFinora è mancata una visione dâinsieme della città , che ancora è scollata e confusa. Se non cominciamo a progettare il futuro â ha concluso Enrico Pavia â quando potranno cambiare le cose? Noi abbiamo le idee chiare su cosa deve fare la nostra città per tornare ad essere efficace nel sociale e competitiva nellâeconomiaâ.
Gli interventi dei candidati consiglieri
âFinora tante spese, tanti sprechi, investimenti improduttivi. Ecco, ci candidiamo per avviare un nuovo corso amministrativo allâinsegna del rigore di bilancio, della oculata gestione delle risorse comunali perché ogni somma disponibile sia spesa per garantire il buon funzionamento dei servizi e per sostenere la rinascita sociale ed economica di Alatriâ. Pasquale Caponera, candidato della lista Programma Alatri, non risparmia critiche alla giunta uscente. Come Alessia Marcoccia, candidata di Patto per Alatri. âAbbiamo strutture e impianti per ospitare manifestazioni, per fare sport e attività ricreative, ma è mancato finora un piano per la loro gestione ottimale. Ci candidiamo â spiega Marcoccia â per creare un modello di fruizione delle attività sportive e culturali che sia programmato sul medio e lungo periodo e non soltanto sui tre mesi estivi. Ma anche per riportare in città un laboratorio teatrale che coinvolga i giovaniâ. Nazzareno Costantini (Patto per Alatri) punta sulla valorizzazione del commercio, mentre Cesarina Profeta (Programma Alatri) propone di istituire âun ufficio turistico che metta a regime le tante risorse cittadineâ. La riqualificazione del centro storico è la priorità di Sandro Vinci (Alatri Nostra), mentre quella di Maurizio Scarsella âè la piena funzionalità degli impianti sportivi visti come luogo di aggregazione giovanileâ. Immacolata Acito (Insieme si può) ha illustrato il piano delle iniziative necessarie alla urbanizzazione delle contrade di confine âfinora abbandonate a se stesseâ, mentre Roberto Addesse (Noi per Alatri) ha indicato la scelta di Enrico Pavia come la sola âin grado di assicurare alla città un assetto amministrativo concreto, pragmatico e portatore di una prospettiva di sviluppo senza la quale si resta relegati ai marginiâ. Di taglio politico anche lâintervento di Ida Minnocci (Programma Alatri) che ha descritto la compagine schierata al fianco di Enrico Pavia come una âpiattaforma civica nata dal comune interesse a costruire nellâambito di un percorso condivisoâ.Â
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