Grande successo, domenica scorsa a San Giorgio a Liri, per la messa in scena del famoso "Ninetta e le altre - le marocchinate del '44", ad opera dell'Officina culturale "Casa d'arte" della Regione Lazio. Uno spettacolo realizzato dalle donne, per le donne, contro la violenza sulle donne. Un lavoro importante, già oggetto di grandi riconoscimenti, quali la partecipazione alla finale di "Donna mostra donna" e la vittoria al festival "Chimere" a Padova, con il patrocinio di Amnesty international e dell'università della città.

Lo spettacolo è inserito nel progetto "Racconta la guerra", promosso dalla compagnia "Errare persona" con l'archivio di stato di Frosinone e il contributo della Provincia, e ha come obiettivo la creazione di un archivio storico sul fronte di Montecassino e la ricerca storica di fonti orali applicata al teatro antropologico e di narrazione. Si tratta del più grande progetto sullo stupro di guerra mai realizzato, incentrato sulla zona del basso Lazio nel periodo del ‘44. Oggetto di studio, le famose "marocchinate", prese in esame solo negli ultimi dieci anni, dopo un primo approccio da parte di Moravia e, successivamente, da De Sica ne "La Ciociara".

Dal 2010 ad oggi, "Ninetta e le altre" e il progetto sono considerati e citati come uno dei pochissimi punti di riferimento storico e culturale riguardo il tema. L'interesse per lo spettacolo e la grande e abituale affluenza del pubblico sono merito anche del lavoro di ricerca di testimonianze, durato più di un anno. I fatti e i personaggi sono, infatti, tutti reali, ispirati alla violenza contro le donne delle truppe coloniali dell'esercito francese sulla linea Gustav, durante la seconda guerra mondiale.
Grazie al progetto e al lavoro di ricerca e divulgazione portato avanti da Damiana Leone e dalla compagnia, nel 2014, a settant'anni dal ‘44, è stata realizzata una commemorazione ufficiale nel palazzo della Provincia. È stata, poi, realizzata una versione in monologo, come narrazione di teatro civile e d'inchiesta.