Fin da piccolo era attratto dal cinema, preferiva i film ai cartoni animati. E davanti alla millesima visione del film "Titanic" ha capito che quel mondo era la sua strada. Ha iniziato a impegnarsi, a studiare, a dare il massimo per realizzare il suo obiettivo. E già all'età di 21 anni, ha nel bagaglio grandi sogni realizzati. Ha partecipato a film importanti: "Rocco Chinnici" con Sergio Castellitto e Cristiana Dell'Anna dove interpretava Giovanni Chinnici; "Nati 2 volte" con Fabio Troiano e Marco Palvetti dove interpreta il protagonista da giovane e in questi giorni il suo personaggio, Brando, è nelle sale cinematografiche con "Ricchi di fantasia", con Sergio Castellitto e Sabrina Ferilli. Parliamo di Luigi Imola, un giovane attore, di Supino.

Supino è la terra che porta con sé insieme alla sua infanzia. Nel paese lepino è nato e cresciuto, ha frequentato le scuole medie a Supino e Ragioneria a Frosinone. Durante l'ultimo anno di scuola superiore, ha deciso di seguire la sua passione per la recitazione, così si è iscritto alla Scuola d'arte cinematografica per bambini e ragazzi di Frosinone dove ha iniziato subito un bel percorso. Mentre studiava recitazione cercava di portare avanti gli altri studi per accontentare la mamma che era molto scettica alla scelta del figlio di fare l'attore, così si è iscritto all'Università nella facoltà di lingue.
Da tempo sta studiando anche regia e ha iniziato un piccolo percorso da insegnante di recitazione, aiutando il suo maestro con i più piccoli della scuola. A novembre è pronto per volare ad Hollywood per studiare recitazione con una delle migliori insegnanti di recitazione del mondo.

Come è nata la tua passione per il cinema?
«La passione per il cinema ce l'ho da quando sono piccolino; fin dall'infanzia sono sempre stato attratto dal cinema, preferivo guardare film, non amavo i cartoni, e crescendo ho sempre sentito una vicinanza con ogni attore che vedevo nei film, sentivo di essere come loro; ma ho sempre lasciato il sogno nel cassetto, allontanandolo, cercando di prendere strade più semplici finché un giorno, mentre guardavo per la millesima volta il mio film preferito che è Titanic, mi sono illuminato, lì ho capito: ‘io sono un attore' mi son detto,da lìnon hopiù smesso di andare avanti».

La tua prima esperienza nel mondo del cinema? 
«La mia primissima esperienza è stata con la scuola di recitazione, ricordo che era un monologo di un film, è stato bello, non pensavo si potessero provare delle suggestioni davanti una macchina da presa ma invece era così, così come è stato per Rocco Chinnici il primo film da attore professionista, ricordo che il primo giorno sul set è stato critico, ogni minuto era sempre più pesante, fino al primo ciak, da lì tutto diventa una cascata».

Il film che ti è rimasto nel cuore?
«Il film che mi è rimasto nel cuore è Rocco Chinnici. È il primo, l'esordio. È il film che racconta una storia vera, una storia che ho vissuto in prima persona e una storia così, viverla attraverso i personaggi lega moltissimo, sul set si è creata una vera e propria famiglia che tutt'ora continua ad esistere».

Quale è stata la parte più difficile che hai dovuto interpretare?
«La parte più difficile è stata quella di Giorgio in "Nati 2 volte". Interpretavo un ragazzo che vedeva per l'ultima volta la sua ragazza che ha deciso di lasciarlo per diventare uomo. Giocare con le proprie emozioni e percepire realmente il dolore di essere abbandonati non è stato facile».

Quella più divertente?
«Quella più divertente è stato interpretare Brando in "Ricchi di Fantasia". Il personaggio era davvero molto diverso da me e forse era proprio questa distanza tra "me" e "lui" a farmi divertire così tanto, è stato bello essere "un altro". La scena più bella è stata quella insieme a Castellitto in cui fingo di essere un calciatore famoso spagnolo, ci sono state molte risate quel giorno, quella scena l'aspettavo fin dal primo giorno in cui ho letto la sceneggiatura».

Hai lavorato accanto ad attori molto importanti e noti? Che emozioni hai provato?
«Ho lavorato con due icone del cinema italiano, Sergio Castellitto e Sabrina Ferilli. La prima volta che ho conosciuto Castellitto ero molto teso, sembrava come se non fosse vero, ricordo che lui aveva come una sorta di aurea intorno che mi suggestionava , era difficile per me stargli accanto il primo giorno, finché non mi ha rivolto la parola e mi ha fatto sentire a mio agio. Invece con Sabrina è stato tutto più leggero, appena ho incrociato i suoi occhi e lei ha capito che io ero l'attore che interpretava suo figlio nel film mi ha abbracciato ed è stato subito feeling. Lavorare con loro è stato fantastico».

Un aneddoto che ti va di raccontarci?
«Durante il mio primo giorno di set di Ricchi di Fantasia, nell'attesa di inizio riprese, mi sono appoggiato su una colonna della villa in cui è ambientato gran parte del film, e mentre ho appoggiatola manosulla colonnasi èspezzata e si è frantumata. Ho provato un imbarazzo terribile; lì ho capito che non bisogna mai appoggiarsi alla scenografia, anche se sembra vera».

"Ricchi di fantasia"… chi è Luigi Imola?
«Interpreto Brando, il figlio "cattivo" di Sabrina che vuole diventare un calciatore, è il classico ragazzo pieno di sogni che però a causa dei problemi economici e del modello di pensiero di una società in crisi è costretto ad abbandonare».

Un messaggio ai ragazzi che vogliono entrare nel mondo del cinema?
«Il mio messaggio è: L'attore deve studiare sempre! E come dice K. Stanislasvkij: "O vai avanti o vai indietro».

Il complimento più bello che hai ricevuto sul set?
«Il complimento più bello è stato: "Preciso". É stato durante "Rocco Chinnici", il regista Michele Soavi si complimentava del fatto che sapevo tener tutto sotto controllo anche quando a regnare era il caos. Mi ha riempito veramente di gioia».

A quali attori ti ispiri?
«Leonardo Di Caprio, grazie a lui che ho iniziato, ed è ancora lui a darmi la forza per andare avanti».