Si è svolta alla Biblioteca comunale "Turriziani", la conferenza tenuta per il Circolo di lettura da Francesco Formaggi, autore de "Il cortile di pietra".
Lo scrittore, nostrano per origini e approdato alla fama nazionale nel mondo della narrativa, ha ottenuto emozionati riconoscimenti dal pubblico e il favore della critica grazie al suo secondo romanzo ‘'Il cortile di Pietra'', racconto di forte impatto emotivo sul tema da sempre dell'abbandono minorile.
Il libro, edito Neri Pozza, è la storia di un bambino strappato agli affetti, nei giorni di penuria dell'immediato dopoguerra, che si ritrova tra le mura gelide e oscure di un collegio nella periferia della città.
Una partenza improvvisa, a bordo di un carro guidato da un boia calvo e serioso, che lo conduce nell'orrore di un orfanotrofio cattolico, adiacente a un cimitero a cielo aperto. Il piccolo Pietro trascorre il viaggio a interrogarsi sul suo futuro e a sperare di tornare presto in quella casa fatiscente tra le cure di mamma e papà, ma l'esperienza che lo aspetta è sconvolgente.
«La pesantezza emotiva iniziale potrebbe essere un freno – ammette l'autore –ma rende il contrasto di ombre e luce, che deve attraversare il buio per non sembrare sbiadita».Lontano dai volti familiari dei suoi cari, il bambino è costretto ad affrontare un ambiente algido e severo, in cui le vessazioni sono all'ordine del giorno e con esse la fatica di portare al termine ogni giorno.
A salvarlo da una permanenza disgraziata, nell'indifferenza e i pianti di stenti, l'amicizia con Mario "la peste", uno spirito ribelle in quell'istituto così violento e crudelmente morigerato.
Tra penitenze e tentate evasioni, i due compagni scoprono il valore della resistenza e si rafforzano di un animo quanto più caparbio per difendersi l'un l'altro e sognare di recuperare la loro libertà violata.Un racconto tenero e amaro,che rispolvera uno dei capitoli più inquietanti della storia