Architetto, chef e designer che reinventa un filetto di manzo ispirandosi al dipinto di Renoir "La Cueillette des fleurs", destruttura la carbonara che cucina e pronuncia al contrario (si chiama aranobrac), lasciandosi coinvolgere dal cubismo di Pablo Picasso nel "Violino e Uva", traduce la matericità narrativa di Anselm Kiefer in un dolce democratico esibito su un pannello di silicone alimentare, con lastre di meringhe schiacciate e annaffiate dal cioccolato fuso che cambia forma in una besciamelle cremosa con cui firma il quadro gastronomico. Una lectio specialis quella che stamattina lo chef Carlo Olivari ha tenuto all'Accademia di Belle Arti, nell'ambito del progetto di "Art and food design", curato dalla professoressa Emanuela Zicoschi. Il titolo di questo primo incontro è RENOIRPICASSOKIEFER: un viaggio in cui la cucina di declina sullo studio di tre opere pittoriche di arte moderna e contemporanea. Tre piatti da esposizione, con una ricetta "guidata" dallo chef e poi serviti ai partecipanti per la degustazione. In platea tanti studenti, professori e un entusiasta direttore Luigi Fiorletta che ha preso spunto per spingere l'acceleratore sul corso di Food design che, iscritti permettendo, dovrebbe essere attivato a novembre. Il prossimo incontro è fissato per il 16 marzo, quando il cibo sarà accostato all'opera lirica: la Madama Butterfly di Giacomo Puccini sarà analizzata, sempre attraverso ingredienti e ricette, nelle sue tre tematiche: l'amore, l'attesa, la morte.
Dove il cibo incontra l'arte e l'architettura lì c'è Carlo Olivari. L'incontro in Accademia
Frosinone - L'archi-chef-designer di Meta di Sorrento per una lezione speciale al Tiravanti. Tutta da gustare
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