Dopo l'esordio della scorsa settimana, prosegue l'appuntamento con "I giovedì dell'Accademia", occasione d'incontro con i più brillanti protagonisti del nostro panorama culturale. Ospite del secondo seminario l'attrice e neoregista Eleonora Danco, che ha tenuto un'appassionante conferenza sul tema della produzione creativa, dal titolo "L'approdo informale". Artista poliedrica, con una formazione artistica acquisita all'Istituto d'arte di Priverno, racconta tra improvvisazione e poesia le contraddizioni della dimensione umana, portando in scena nella sua pellicola N-capace la negazione e il trampolino di lancio di quel trattino centrale, verso la capacità di esprimersi e rivolgersi agli altri. In una commistione libera di performance e testo, il film documentario, in concorso ai David di Donatello nel 2014, risponde al proposito dell'autrice di seguire la propria ossessione, in un processo esistenziale di auto-comletamento. "L'artista in fondo non è che un disadattato", afferma la neoregista, "alle prese con un lavoro fisico di capovolgimento della realtá, di finzione che elabori un trauma, che resti in superficie, perché l'arte non insegna ma trasforma quello che, dentro, già c'è". E proprio all'interno di questo progetto catartico, democratico, assoluto si colloca la facoltà espressiva di rappresentare un'immagine intima e comune, una forma di comunicazione in cui dire è condividere e la propria energia confluisce impetuosamente verso gli altri. "Per questo - aggiunge- scuole come l'Accademia si consacrano luoghi fondamentali di ragionamento e sperimentazione, vere e proprie oasi del nostro tempo". Uno sguardo profondo che mette in luce il coraggio di una nudità esibita a rischio dello scandalo, in favore di un coinvolgimento rapido e naturale della propria sensibilità. Istinto, studio, fantasia dunque: questi gli ingredienti per realizzare la possibilità di aderire a un'idea, e portarla alla vita.

Foto Claudio Papetti