Tre musicisti nostri conterranei, Gianpaolo Venditti, Mario Mazzenga e Alessandro Blasi, pubblicano oggi la loro fatica d'esordio, dieci brani inediti raccolti nel disco dal titolo "Giarlo" (Dodicilune Edizioni Musicali & Discografiche). Abbiamo colto l'occasione per rivolgere loro qualche domanda.
Gianpaolo Venditti, pianista, sorano: come nasce "Giarlo", di cui lei è anche compositore?
«"Giarlo" racchiude brani composti in un arco temporale molto lungo. Ogni brano è espressione dell'esperienza accumulata e delle influenze musicali legate a momenti diversi della mia vita e tutti insieme rappresentano i tasselli di un percorso maturato in tanti anni di ricerca musicale. Il progetto comprende dieci brani di cui nove originali e una cover, "Sweet and lovely", celebre standard jazz che abbiamo cercato di rivisitare in chiave moderna, in linea con lo stile degli altri pezzi».
Perché "Giarlo"?
«La parola Giarlo non ha alcun significato, è un intercalare che uso in famiglia, in particolare con mia sorella, in conversazioni leggere».
Qual è lo stile dei brani proposti?
«Con un termine attualmente in voga, lo stile potrebbe essere definito crossover, cioè caratterizzato da sonorità provenienti da mondi musicali differenti, in particolare dal jazz contemporaneo, dalla classica, dalla world music, dal rock e dal pop».
Quanto del vostro territorio e della vostra esperienza si respira ascoltando il disco proposto?
«In realtà non è un disco che riflette tanto la musica del nostro territorio. Tutt'al più, date le nostre influenze musicali, ha un respiro più internazionale. Ognuno ha apportato poi un contributo fondamentale grazie al proprio bagaglio di esperienza e di influenze che, inevitabilmente, risentono anche della nostra cara terra».
Mario Mazzenga, bassista, sorano: che cosa l'ha attratta professionalmente in questa avventura?
«Mi sono sempre piaciute le situazioni musicali fuori norma, inusuali o particolarmente originali, e in questo caso a tutto ciò si è aggiunto il fatto che i brani di "Giarlo" riescono a esercitare sul mio animo sensazioni particolari, contrastanti, e profonde, generatrici di curiosa esplorazione».
Quanto è importante il suo strumento nel viaggio armonico di "Giarlo"?
«In base a quella che è la moderna concezione del trio, sviluppatasi a partire da formazioni straordinarie come quella di Bill Evans e di Keith Jarrett, il contrabbasso e la batteria non si limitano solo ad accompagnare il piano ma assumono un ruolo fondamentale, attraverso il continuo scambio dialogico, nella costruzione "architettonica" dei brani e quindi nella strutturazione del discorso musicale».
Ci racconta qualcosa delle difficoltà superate per pubblicare il disco?
«In realtà non abbiamo incontrato grosse difficoltà. Al termine delle sessioni di registrazione, abbiamo inviato delle mail ad alcune etichette discografiche italiane di settore. La Dodicilune è stata la prima che, dopo circa un paio di settimane, ha risposto favorevolmente alle mail offrendoci la possibilità di un contratto».
Alessandro Blasi, batterista, cepranese: quanto è difficile suonare il suo strumento in brani quali quelli contenuti in "Giarlo"?
«In un contesto musicale come questo la batteria deve essere capace di accompagnare sempre in maniera garbata ma efficace, senza imporsi sugli altri strumenti e soprattutto senza costringere pianoforte e contrabbasso a suonare troppo forte. Gli spazi sono importanti, come le pause e i silenzi. Il bello del suonare insieme, e del trio soprattutto, è proprio questo auto imporsi di non suonare troppo e a volume troppo alto».
Perché un trio?
«Credo che il trio, piano, contrabbasso e batteria, nella musica jazz sia la formazione ideale, quella che esalta al meglio la creatività, la libertà, il dialogo e quindi l'interplay tra i musicisti, quella che favorisce in particolar modo le potenzialità espressive dei singoli e del gruppo. È importante però che il dialogo venga mantenuto sempre vivo rinnovando il discorso musicale di continuo, evitando che si cristallizzi in formule stereotipate».
Al Trio: su quali media sarà ascoltabile e acquistabile "Giarlo"?
«Il disco sarà distribuito in download/streaming digitale a 56 tra le maggiori piattaforme digitali mondiali per il download e potrà essere acquistato nei maggiori punti vendita italiani e stranieri anche online, oltre nel negozio ufficiale dell'etichetta discografica, www.dodiciluneshop.it».
Qual è stato l'aspetto più bello della vostra collaborazione?
«Ci conosciamo da tanti anni anche se prima d'ora avevamo suonato insieme solo in poche occasioni. Durante le prove e la registrazione del disco abbiamo percepito un'intesa e una sintonia che derivano dal condividere un sentimento di amicizia vera che va al di là del "semplice incontrarsi" in una sala prove per fare musica».
Avete un sogno nel cassetto riguardo al successo del disco?
«Ci auguriamo di poterlo promuovere il più possibile suonando in giro tra festival e rassegne varie».