Ilaria ha staccato il biglietto per l'Albania e domenica prossima la partenza. A Tirana l'attende una prova di quelle che testano e tastano al meglio le qualità di un cantante: il Festival internazionale della canzone "Kënga Magjike". La giovane artista di Boville Ernica è stata, infatti, selezionata tra centinaia di concorrenti ed ora si accinge a partecipare alla fase finale della kermesse ideata, prodotta e presentata dall'anchorman Ardit. La cantante ciociara siamo certi incanterà in Albania. Quanto Ilaria sia brava lo ha dimostrato anche questa estate esibendosi in alcuni eventi organizzati al polivalente di Veroli dimostrando la sua passione, caparbietà e determinazione. A pochi giorni dalla partenza per Tirana abbiamo raccolto le sue emozioni.
«Non immaginavo di arrivare a calcare un palcoscenico così importante la cui scenografia, tra l'altro, portava la firma dello studio del grande Gaetano Castelli».

Questa estate sei stata protagonista di un concerto straordinario a Veroli...
«Ho avuto la grande fortuna, tramite l'amico giornalista Egidio Cerelli, di essere insieme ospite e protagonista dei suoi eventi a Veroli. Un rientro, come si dice, con i fiocchi. Basti pensare che mi sono esibita con Gianmarco Carroccia, praticamente il clone vocale di Battisti, che a Veroli ha proposto una serie di canzoni del grande Lucio. Con lui ho condiviso lo storico medley che Lucio Battisti propose in Rai con Mina 50 anni fa».

È stato un onore...
«Certamente. Anche perché cantare davanti al maestro dei maestri della musica italiana, mi riferisco a Mogol, non è cosa che si fa tutti i giorni».

Che fase è questa della tua professione?
«Forse un momento di transizione, o l'inizio di una nuova comunicazione musicale cui aggiungerei il termine "svolta". Non voglio fermarmi, anzi credo che sia importante continuare con esibizioni in concerti, fare rete con i musicisti e il pubblico. Tutto è possibile quando ci credi».

Parteciperesti mai a un talent?
«Ora come ora non mi vedrei in nessun talent. Ho altre aspirazioni. Al momento, quindi, il mio sogno è quello di emergere facendo leva sulle mie forze dopo aver fatto la gavetta necessaria. Se poi un giorno dovessi sentirmi pronto per un passo simile, di certo non mi chiuderei le porte in faccia da sola. Ma il mio desiderio attuale è quello di fare tanti live, ovunque sia possibile».
A proposito di gavetta, tu ne hai fatta tanta...
«Oltre ad essermi diplomata al CET di Mogol, ho avuto l'onore di cantare a Novellara davanti a migliaia di spettatori al raduno nazionale dei fans dei Nomadi e aprire i concerti di Beppe Carletti e gli altri, salendo sullo tesso palco, vi garantisco che genera un'emozione enorme».

E poi tanti concerti con i tuoi gruppi...
«Lasciami dire che con Beppe Carletti ho registrato una canzone scritta da Marino Gaetano con il suo amico e fu il mio primo inedito con video. Parlo di "Angelo della notte". Con le mie band ho fatto tanti concerti. "Angelo della Notte" oggi la cantano anche i bambini. Altri inediti "In Un attimo di luce", "Vertigine", "Se Potessi", "Anime Sommerse"».

Ora il Festival internazionale dell'Albania. Che ti aspetti?
«È uno degli obiettivi che mi ero prefissata. Mi ha voluto l'ideatore, il produttore ed il presentatore del Festival. È stata difficile la selezione ma quello che mi ha incoraggiato è che dopo aver ascoltato il mio brano ne è rimasto entusiasta. Parlo del brano che porta la firma ancora di Gaetano Marino con il suo amico».

L'incontro con Mario Lavezzi?
«Essere seduta al fianco di una icona della musica italiana come Mario è stato un altro momento importante della mia nuova vita di cantante anche perché avendo ascoltato alcuni miei brani mi ha quasi promesso di propormi una sua canzone. Ebbene quella frase mi ha fatto saltare sulla sedia e mi è venuto spontaneo stringerlo fortemente. Comunque mi ha dato una ‘lectio magistralis' dicendomi: "Non voglio illuderti, ma la strada è piena di spine ed allora ci vuole passione e volontà". Frase questa che porterò sempre con me».

C'è una persona che crede moltissimo in te...
«Esatto e a tal proposito tengo a ringraziarlo per avermi supportato e anche sopportato dall'inizio della mia carriera soprattutto ora, in un momento della mia vita che per me è a una vera svolta. Il giornalista Egidio Cerelli, bravo nella professione di giornalista e in quella del manager».