Un contributo originale che restituisce la figura umana di un grande intellettuale strettamente ancorato alla società. Debutto assoluto per ‘Lettera a Pasolini', spettacolo inaugurale oggi della rassegna ‘I Concerti nel Parco' alla Casa del Jazz di Roma, commissionato a Francesco Montanari che l'ha realizzato insieme a Stefano Di Battista al sax e a Matteo Cerami e Davide Sacco che cura anche la regia, con Daniele Sorrentino al contrabbasso.

"Pasolini ebbe un dialogo diretto con i lettori - ci spiega al telefono Francesco Montanari - tramite la rubrica ‘Vie nuove', scrivendo e rispondendo a domande effettive che dividevano sostenitori e feroci oppositori. Tra di loro c'erano anche dei ragazzi che chiedevano aiuto per sopravvivere in una società romana dell'epoca, anni '50-'60 che pagava i risultati della guerra. Lui aveva un dialogo diretto ‘ad personam', io immagino quest'uomo pieno d'impegni e di speculazione del pensiero, che vive attivamente nella società dicendo: ‘debbo pur vivere per raccontare quello che funziona e non, questo è il mio ruolo'. Insieme a Davide Sacco e a Stefano Di Battista vogliamo fare un omaggio all'uomo Pasolini perché credo fortemente che l'esempio massimo che lui ci ha lasciato è che l'artista, inteso alla greca come colui che fa, che agisce, è uno che non può prescindere dallo spettro sociale in cui vive perché deve fare ed agire nel momento storico in cui vive, e che si fa delle domande per migliorare, quindi pone questioni e il punto di vista che combatte il qualunquismo ed il populismo. Credo che Pasolini sia stato un esempio di attivismo effettivo di quando l'intellettuale non era autoreferenziale e non distante dalla comunicazione con il fruitore, cioè il popolo di qualsiasi livello sociale e culturale, un punto di riferimento che si è esposto in prima persona. Io, Davide e Stefano crediamo che la conoscenza dell'uomo che fuoriesce da queste lettere, semplici e articolate a seconda dell'interlocutore, sia un esempio soprattutto per apprezzare l'opera d'insieme, perché si capisce che non c'è nulla che Pasolini abbia pubblicato o prodotto a livello di audiovisivo non connesso con il suo momento preciso e personale che coincide con il momento storico della società, una ricchezza assoluta, con un occhio pionieristico e lungimirante per ciò che accadeva. Nel nostro spettacolo - conclude Montanari -, il contributo jazz di Stefano è inteso come improvvisazione ed evoluzione della vita. Immaginiamo Pasolini che rientra a casa dopo una giornata oberata d'impegni tra letteratura e cinema. Sulla scrivania, che sarà lo spazio scenico e tutta la platea della Casa del Jazz, in cui ogni persona presente a sua insaputa interpreterà una lettera in carne ed ossa, sarà un viaggio interattivo e anche divertente accompagnato dalla grande maestria di Stefano, un gioco per far tornare l'intellettuale ad essere un attivista effettivo in mezzo al pubblico". Infoline: 065816987 oppure 339.8041777.