È stata la location ideale per la serata ‘Song writing Heroes feat. Spaghetti Unplugged' insieme ai finalisti della sezione. Con l'atmosfera intima e raccolta del suo spazio all'aperto, l'altro ieri sera il Sottoscala9 di via Isonzo ha ospitato una delle finali di LAZIOSound 2022, programma istituito nel 2019 dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio a sostegno della musica per gli under 35 con il supporto di LAZIOcrea.

È stata anche l'occasione per il numerosissimo pubblico (evento sold out già da giorni), di ammirare per la prima volta a Latina il cantautore del momento Filippo Uttinacci in arte Fulminacci, accolto dal padrone di casa Gabriele ‘Chiazzetta', dapprima in veste di giudice insieme a Romina Amidei, e che dopo la proclamazione della band vincitrice ‘biVio' ha deliziato interpretando con la chitarra le sue hits tra cui ‘Borghese in borghese', ‘San Giovanni', ‘Tommaso', ‘Santa Marinella', ‘Una sera', tutte accompagnate dai giovani fans dalla prima all'ultima strofa.

Lo abbiamo raggiunto al termine dell'esibizione, visibilmente soddisfatto per la ‘prima'a Latina. «Ho trovato un ambiente caldissimo – ha esordito Fulminacci -, sono stato davvero bene. È stato stupendo vedere tante persone vicine a me mentre suonavo. Ho appena concluso la parte ‘club' del mio tour in alcuni posti molto grandi raccogliendo tante soddisfazioni, adesso partirà quella estiva. Questa dimensione al Sottoscala9 è pazzesca, quasi l'opposto ma non affatto peggiore, anzi ti regala tutta una serie di emozioni che secondo me viaggiano su di una linea parallela e che vanno assolutamente conservate perché è stato veramente bello esibirsi in questa modalità. Non ho deciso neanche la scaletta, sono le persone che hanno scelto cosa io dovessi suonare, è stato veramente pazzesco: mi è sembrato di essere ad una festa ma con un calore veramente grande, c'era l'energia di uno stadio».

Hai omaggiato due volte la nostra città, trasformando l'Aurelia di ‘Una sera' nella Pontina e ‘Santa Marinella' in Latina, per la gioia del pubblico
«Sì, l'atmosfera era quella giusta. Volevo trovare anche una rima per ‘stella', ma sul momento non mi è venuta». È stata anche la tua prima esperienza come giudice, che sensazioni hai tratto? «Oltre ad avere ascoltato i brani in gara in generale, ho avuto modo di sentire dal vivo i tre finalisti, è stato bello e difficile valutare il livello estremamente alto, tecnicamente altissimo e anche artisticamente a livello autoriale. Ho cercato di soffermarmi sulle caratteristiche dominanti di ogni finalista, ciascuno con una personalità molto forte in una direzione specifica e personale, tre stili molto diversi. Grazie a questa esperienza ho ‘imparato' dai nuovi artisti, non vedo l'ora di seguirli ed ascoltarli, gli auguro ogni bene per il futuro».

Cosa ti ha colpito della band vincitrice biVio?
«Veramente un bel muro di suono dal vivo, c'era una sintonia tra i membri della band davvero importante. Non volendo sforzarmi a fare paragoni, mi ha impressionato molto la commistione di stili ed evidenti riferimenti differenti che hanno trovato una bellissima unione e convergono in un'energia aggregativa, come nel brano che hanno definito una preghiera: c'è qualcosa di molto religioso nella loro musica, anche se non inteso in una direzione specifica di fede».

Tutti i tuoi concerti del tour sono sold out, un successo improvviso: riesci a gestirlo?
«Sì, perché ho la fortuna di lavorare con persone veramente buone, ho una squadra che mi vuole bene e anche dal pubblico ricevo molto affetto, le vibrazioni che mi regalano ai live. Nonostante siano in due/tremila, c'è una serenità che ci permette di festeggiare tutti insieme questi momenti, soprattutto dopo il periodo di chiusura che abbiamo vissuto è pazzesco vedere una folla così grande. È tutto molto bello e tranquillo allo stesso tempo, anche quando ho occasione d'incontrare persone che mi fanno notare alcune cose delle mie canzoni, ho sempre il piacere di conoscerle, è come se sentissi che potenzialmente potrebbero essere mie amiche, essere state mie compagne di classe senza che io lo sappia, e ci ritroviamo uniti da un mood, alla fine il pubblico magari ti somiglia».

Tornerai volentieri a Latina?
«Molto volentieri davvero, mi sono innamorato di questa vostra città».