Un settore particolare in campo artistico è quello delle vetrate, il cui effetto viene determinato dalla traslucidità del materiale, queste esistono sin dall'epoca romana e si sono evolute nei secoli grazie alle tecniche di lavorazione del vetro. La tecnica più antica per legare tra loro le parti di vetro colorato, è quella che si serve di trafilati di piombo, metallo duttile e malleabile che si adatta a tutte le forme anche dai contorni più aspri. Un'applicazione che ricorda in parte l'antica arte del mosaico utilizza, invece, le forme di vetro come le tessere del mosaico incollandole su un qualunque supporto rigido, come muro, tavoli o altre superfici in legno o metallo, e riempiendo gli interstizi con stucco colorato. In tal modo si perdeva la trasparenza, ma si sfruttavano gli effetti riflettenti del vetro e le sue innumerevoli colorazioni.

I singoli vetri vengono dipinti per lo più con differenti strati di grisaglia più o meno leggeri che con la cottura in forno si saldavano stabilmente alla superficie del vetro. L'arte della decorazione del vetro era realizzata in vere e proprie botteghe d'arte, tutelate da una corporazione. Mentre la tecnica utilizzata nel dettaglio artistico è ancora oggi un mistero. Un segreto custodito che è stato rivelato a pochi privilegiati mastri vetrai, scalpellini, artigiani, la formula è rimasta ignota ed è stata protetta nel tempo, come un preziosissimo segreto industriale. Le tecniche di costruzione delle vetrate erano molto complesse e prevedevano un primo bozzetto disegnato su carta e cartone, sulla base del dipinto che si voleva realizzare, una successiva applicazione sull'intelaiatura di legno o metallo – in genere il piombo – e di lastre di vetro di varie dimensioni e colori per creare la figura desiderata.

I particolari venivano realizzati dai maestri con la grisaglia, una miscela di polveri di vetro e ossidi vari macinati e impastati con acqua, aceto e resine vegetali.
I colori venivano, infine, fissati con una successiva cottura ad alte temperature. La vetrata, tramite il telaio di ferro, veniva poi murata alla finestra. Realizzare vetrate artistiche significa far crescere con ugual spiritualità disegno e colore, unitamente alle figure descritte con ritmico e riassuntivo andamento ecco, che si adegua il colore filtrato in una elaborata tavolozza. Al contrario di altri materiali, che riflettono la luce sulla superficie il vetro è un elemento di gioco, infatti esso reagisce alle condizioni del cielo e alla luce esterna e i disegni che vengono realizzati nelle vetrate illuminano gli interni e riempiono le stanze di colore. La lavorazione dei vetri colorati è molto antica, ad oggi nessuno è riuscito a dare una risposta se la scoperta di introdurre gli ossidi dei metalli nella produzione del vetro sia avvenuta accidentalmente o per scelta.

Lo sviluppo del vetro colorato chimicamente, dipinto o colorato come mezzo artistico è certo che risale all'Europa medievale. Con la nascita del "modernismo" alla fine dell'ottocento, l'interesse verso l'arte del vetro aumenta a dismisura. È così che il vetro diventa protagonista delle decorazioni architettoniche, non solo vetrate, ma anche oggetti di arredamento. Anche in questo caso gli artisti esaltano la sua caratteristica principale: la capacità di far filtrare e modellare la luce. L'uso del vetro colorato non si ferma con il modernismo di fine Ottocento ma prosegue anche in pieno Novecento grazie agli artisti più famosi del secolo, come Henri Matisse, Chagall. Il vetro nell'arte rimane quindi un materiale da sempre sfruttato e la cui tecnica ha prodotto alcuni dei capolavori più belli della nostra storia dell'arte.