E' pronta a tornare in gara, a mettersi in sfida per l'ennesima volta. Ma per lei questo Festival di Sanremo è un grande regalo in questo momento della vita.
Emma Marrone, a distanza di dieci anni dalla vittoria con "Non è l'inferno", torna in gara con "Ogni volta è così". Il brano è scritto dalla stessa Emma insieme a Davide Petrella, non è solo una canzone d'amore ma un brano che racconta una condizione che molte donne vivono e in cui potranno ritrovarsi. Composto da Davide Petrella e Dario Faini, è prodotto da Dorado Inc. A dirigere l'orchestra per Emma sarà Francesca Michielin che durante la serata speciale delle cover, venerdì 4 febbraio, lascerà la direzione dell'orchestra al maestro Carmelo Patti per esibirsi al fianco di Emma sulle note dell'iconica "Baby one more time" di Britney Spears.
Emma, partiamo da "Ogni volta è così", che brano è?
«Ho letto molte cose, ho sentito parlare di questa canzone come di una canzone d'amore. Ma, forse banalmente, direi che è molto di più. È una canzone impegnativa perché si parla dell'amore e della condizione in generale che vivono molte persone.
Lo specchio vero dell'amore lo vedo quando esco e parlo con gli amici. Le uniche relazioni che restano sotto gli occhi di tutti sono una finzione, perché una delle due parti si è annullata per l'altra. Ancora oggi, ad esempio, se una donna ricopre una posizione di potere o ha più soldi, per un uomo è un problema».
Nella serata delle cover hai scelto "Baby one more time" di Britney Spears. Perché?
«Ho scelto Britney perché volevo fare un grande omaggio al pop che spesso viene snobbato. Penso di aver toccato il mondo del cantautorato e nel modo migliore con i diretti interessati. Ora abbiamo scelto di rendere omaggio alla musica pop, con Francesca crediamo che sia la musica più difficile da suonare».
Questa è una canzone molto particolare...
«Con le canzoni ho un approccio sempre molto personale. Non vado a cercare la hit a tutti i costi.
Quello che presento è un brano particolare con un sound molto ricercato. Anche il modo di cantare sarà diverso».
Torni al Festival per la quarta volta, due da concorrente e una da conduttrice. Com'è cambiato Sanremo?
«Il Festival di Sanremo è cambiato molto. Amadeus ha fatto delle scelte musicali molto ardite ma che hanno avuto grande successo. Tutti gli artisti che hanno fatto Sanremo hanno avuto delle grandi possibilità. È giusto che il Festival cambi. Poi credo che oggi qualcuno sia sceso dal piedistallo e abbiamo iniziato a vedere Sanremo come un momento di condivisione del palcoscenico».
Che Emma vedremo a Sanremo?
«Sul palcoscenico non ci sarà più una ragazzina ma ci sarà una donna bellissima. Sono sorridente e vedrete veramente una Emma felice e orgogliosa di essere su quel palco».
Ma come nasce questa tua partecipazione?
«Io sono a Sanremo perché preferisco essere giudicata che giudicare. Anche se ho sempre avuto il massimo rispetto per chi si presenta a un provino perché io per prima so cosa significa. Tuttavia preferisco essere dall'altra parte, soprattutto quando il giudizio è corretto e ha delle basi critiche, intelligenti e mai scortesi. Il giudizio stimola anche l'auto-giudizio che consente di mantenere un equilibrio. Non era nei miei piani andare al Festival di Sanremo, ma quando è arrivata la chiamata alle armi di Amadeus non ho proprio potuto dire di no. Ho cercato di fare il possibile per poter tirare fuori una canzone che fosse all'altezza del Festival.
E quest'esperienza la sto vivendo come un grande regalo, non la vedo come una gara, ma come un grande regalo in questo momento della mia vita».
Lo scorso anno sei stata ospite del Festival e hai cantato davanti a una platea vuota. Quest'anno all'Ariston ci sarà il pubblico al 100%. Che emozioni hai provato lo scorso anno e come ti senti oggi? «Cantare davanti a una platea vuota è stato drammatico. Noi cantiamo per la gente. Per me non è stato il massimo quel momento anche perché, ciò che molti ignorano, è che a comandare durante un'esibizione è proprio il pubblico. Noi ci comportiamo in base a come loro reagiscono. Capiamo che dobbiamo fare un passo avanti o un passo indietro.
Quando ho saputo che ci sarebbe stata la presenza totale del pubblico sono stata la persona più felice del mondo. E poi, aggiungo, bisogna iniziare a sdoganare questa cosa. Fino ad oggi gli stadi sono sempre stati pieni, invece i cinema, i teatri e la musica si sono dovuti fermare».
A dirigere l'orchestra Francesca Michielin...
«Quando Francesca mi ha detto che le sarebbe piaciuto dirigere l'orchestra per me a Sanremo non ho avuto alcuna esitazione, ho detto sì. Condividere quel palco con un'altra artista che si mette in gioco in maniera "diversa" è stimolante e ricalca perfettamente il mio modo di vivere l'arte a 360 gradi in tutte le sue forme. Sono felice e onorata di averla al mio fianco in questa avventura! Un modo per festeggiare i suoi dieci anni di carriera e per dimostrare ancora quanto siamo coraggiose e quanto amiamo la musica. Sulle polemiche non rispondo e, onestamente, non mi interessano»