Ama leggere da sempre, una lettura che ha sviluppato nel corso della sua crescita. L'arte e la poesia sono state il suo primo amore. Sin da bambina amava immergersi nelle poesie dei poeti più sfortunati, nell'arte abbandonata e non capita.
All'età di tredici anni, le capita di essere sbeffeggiata e derisa dai suoi compagni. Si è così isolata, ma un mondo di parole nel frattempo nasceva dentro di lei. Un giorno nel giardino della sua scuola, prese una penna e un foglio e iniziò a scrivere.
Ora il suo primo libro ha "voce". Patrizia Baglione, giovane verolana, nata ad Arpino, ci presenta il suo lavoro dal titolo "La mia voce", edito Quid Edizioni. La prefazione è stata curata dal professore Massimo Pasqualone.

Come nasce la sua passione per l'arte e la poesia?
«La miapassione perla poesiae l'arte in genere, nasce da bambina. Ho sempre amato i colori, i sentimenti più intimi e le emozioni che una poesia e un dipinto, può donare».

Per lei la poesia cosa è?
«È innanzitutto espressione, una vera epropria comunicazione dell'anima. Immaginiamo due vecchietti con gli occhi pieni d'amore dopo sessant'anni insieme o l'abbraccio profondo tra due persone. Un figlio che ti ringrazia per quello che sei e non per quello che dai, il tuo compagno che bacia i tuoi capelli. Tutto questo per me è già poesia».

"La mia voce", il titolo del suo libro. Quale è la voce di Patrizia e cosa vuole trasmettere?
«La voce di Patrizia è una voce che oggi ha il coraggio di uscire. Sono sempre stata estroversa, ma allo stesso tempo timida nell'esprimere i miei veri sentimenti. La mia poesia nasce davvero come sfogo, dopo alcuni episodi di "bullismo".

Cosa vuole trasmettere?
«Forza. La forza di chi si conosce e finalmente si fa conoscere».

C'è una poesia in particolare che ti rappresenta più di tutte e perché?
«In realtà tutte le poesie all'in terno del libro mi rappresentano, è una vera e propria autobiografia, sulla miasolitudine all'inizio e poi sull'amore che ho condiviso più tardi».

In una poesia scrive: "Infondo, finisco sempre per amare". Cosa è per lei l'amore?
«L'amore smuove il mondo, ed è così. Ho amato molto, ma non posso dire il contrario e forse proprio per questa mia mancanza di essere amata, sono una che l'amore lo cerca continuamente, soprattutto nell'amicizia, che per me è un valore molto importante».

Ci sono dei poeti a cui si ispira maggiormente?
«Assolutamente sì. A quattordici anni leggevo Alda Merini, il mio primo amore. Poi sono passata a Cesare Pavese e ai poeti maledetti. Ho adorato i testi di Luigi Tenco e ovviamente di De Andrè, sono poeti anche loro».

Un messaggio che vuole lanciare ai giovani?
«Ai giovani come me, ma anche ai meno giovani, dico di inseguire i propri sogni fino a realizzarli. Bisogna davvero crederci con il cuore e con l'anima».

A chi dedica questo primo libro?
«In primis, come scritto: "alla mia forza, al mio coraggio e al mio grido di essere al mondo", e poi ai miei genitori, che mi hanno cresciuta con umiltà e rispetto senza mai perdere di vista il vero motivo per cui esistiamo».

I suoi progetti futuri?
«Sto già lavorando al prossimo libro, sarà completamente diverso. Parlerò di temi molto profondi come la disabilità, la malattia, l'aborto. Ci saranno anche delle dediche: una a Pasolini, trattando così i diritti civili e una a Tenco, toccando iltema delsuicidio. Sarà un libro ricco di tematiche, toccherò il fondo per alcuni versi, ma lapoesia riescesempre adalleggerire tutto.
Infatti l'obiettivo sarà proprio questo, parlare di temi profondi e scomodi, ma resi "leggeri" come fossero ali di farfalla».