"Domenica Gengle in Ciociaria". L'appuntamento è fissato per domani nel caratteristico borgo di Pastena, dove alle 10 i genitori single si ritroveranno per visitare le celebri grotte. Un tuffo nello straordinario patrimonio speleologico ciociaro che proseguirà poi al "Museo della civiltà contadina", prima dell'aperitivo e del pranzo.
I genitori che si ritrovano da soli a gestire i figli perché  separati, vedovi o perché ragazze madri trovano nuovi interessanti contatti proprio attraverso questa rete di amicizie che nasce "per condividere il proprio tempo libero in compagnia dei propri figli, senza sentirsi isolati o svantaggiati dalla propria situazione".
"Mai più soli" è il motto di Gengle, un'espressione che racchiude il senso della "rete", della condivisione di esperienze e riflessioni. E Gengle ha scelto Pastena per trascorrere una tranquilla giornata in compagnia, per la felicità del sindaco Arturo Gnesi. «Abbiamo accolto con soddisfazione la notizia che l'associazione Gengle avesse scelto Pastena per una gita fuori porta - sottolinea il primo cittadino - La bellezza delle nostre grotte, la quiete del centro, lo sguardo sulle tradizioni del passato con la visita al museo possono senz'altro essere di aiuto per affrontare le fatiche quotidiane. Inoltre è un arricchimento per noi venire a conoscenza delle realtà familiari che per vari motivi si trovano a vivere situazioni impreviste, imprevedibili e alla fine ineluttabili. Pastena lì accoglierà domani a braccia aperte - assicura Gnesi - perché i sentimenti della solidarietà e dell'amicizia sono nel Dna della nostra gente».

Simonetta Scirè

Se siete separati, in preda a una crisi di nervi o depressi, convinti che la vostra "socialità" sia definitivamente finita, sappiate che c'è vita dopo il divorzio. Sì, si può risorgere dalle ceneri di una relazione di coppia e di famiglia, e c'è un'intera comunità virtuale pronta a supportarvi. Si tratta di GenGle, il primo social network dedicato ai Gen-itori sin-Gle, nato per dare loro e ai figli che li accompagnano, l'opportunità di farsi una nuova cerchia di amici. L'idea è di Giuditta Pasotto, fiorentina di 37 anni e mamma di Guglielmo e Gherardo. Divorziata e di nuovo moglie, è in attesa del terzo figlio.

Cos'è GenGle?

«È una rete di aiuto reciproco dei genitori single, sbarcata anche in Ciociaria e nata come portale e social network per dare risposta al bisogno di supporto delle famiglie monogenitoriali e offrire uno spazio di confronto in cui fare crescere nuove relazioni sociali per realizzare un sostegno reale a partire da uno strumento virtuale, proponendo attività ricreative per i propri iscritti. È nata nell'ottobre 2014 e, ad oggi, conta più di 42.000 utenti in tutta Italia, di cui il 70% donne e il 30% uomini. La fascia di età 38-52 anni, con figli di 6-15 anni, rappresenta la percentuale di presenza maggiore; paritaria la presenza di genitori con figli in età 0-6 anni e di genitori con figli grandi».

Come le è venuta l'idea?

«Sono figlia di genitori separati negli anni Ottanta. GenGle l'ho fondata più da figlia che da moglie. Ho vissuto le difficoltà di mia madre, quasi emarginata socialmente, al contrario di mio padre che si è risposato con altri figli. Una situazione normale, la sua, di cui sono stata felice avendomi fatto comprendere che si può stare nuovamente bene nonostante la caduta, mentre ho sofferto molto la solitudine di mia madre. Quando ti separi gli amici comuni spariscono, ti senti depressa e tendi a isolarti. Al momento della mia separazione ho rivissuto quelle sensazioni e mi sono detta: devo fare qualcosa. È nata GenGle».

Oggi la situazione di single con prole è cambiata?

«Diciamo che è migliorata rispetto al passato, quando in Italia un genitore single veniva visto come una figura mitologica, tra lo sfigato e il viveur. Anche per i figli la situazione si è "normalizzata", visto che ci sono sempre più famiglie monogenitoriali. Questo però non significa che la vita si sia semplificata. Nonostante la diffusione sociale di questo nuovo modello familiare, il genitore single è spesso escluso o emarginato e ha maggiori difficoltà a conservare i propri rapporti sociali e/o a instaurarne dei nuovi. Ciò si ripercuote inevitabilmente sul benessere dei figli, i quali avvertono il disagio di questa situazione e crescono sentendosi ingiustamente "diversi"».

È qui che arriva GenGle?

«Sì, GenGle e GenGle magazine che uscirà da aprile. Perché c'è poca informazione, spesso affidata a professionisti il cui fine è solo quello di vendere un servizio. GenGle, al contrario, è il social network che aiuta a superare le difficoltà quotidiane. Iscriversi è semplice e veloce: l'unico requisito richiesto è quello di essere un genitore single. Il proposito è quello di esportare il social network in Europa e trasformarlo in una app ancora più fruibile e che permetterà nuove vincenti funzionalità».

Quali sono i bisogni di chi si rivolge a voi?

«All'inizio sicuramente la necessità del confronto e del conforto. Il bisogno, poi, di condividere i classici "momenti familiari" (feste e ricorrenze) è senz'altro uno dei motivi per cui il nuovo iscritto prosegue la sua esperienza in GenGle. Gli uomini si approcciano più timidamente con frasi del tipo "non ne ho bisogno, me ne ha parlato un amico", ma poi si rivelano i più attivi nelle proposte più strutturare (tipo picnic o escursioni). Le donne sono più pratiche e risolvono il giornaliero. Sono loro le idee salva-weekend tipo "io e mio figlio andiamo al cinema, chi viene?».

Quali servizi offrite?
«Mettiamo a disposizione gratuitamente una serie di professionisti (quarantatré avvocati, trentotto psicologi e diciotto mediatori familiari) per un rapido consulto on line. Da poco è stata creata una vera e propria agenzia di viaggi on line, mentre da aprile sarà operativo un centro di ascolto attivo per chiedere una consulenza e ricevere risposte in tempi brevi e sempre gratuitamente».

Fate anche dei raduni?

«Sì, domenica c'è ne uno proprio a Pastena, in Ciociaria. In provincia di Frosinone l'associazione conta già diversi iscritti. Ad organizzarlo Virgilio, un attivista locale. Il ritrovo è alle 10 nel piazzale delle grotte di Pastena che visiteremo alle 10.30. Poi ci sposteremo in paese dove oltre al centro storico, da mezzogiorno alle 13, sarà possibile visitare il Museo della civiltà contadina e dell'ulivo. Alle 13 aperitivo a "Le gioie della vita" in piazza Porta Roma e alle 14 pranzo al ristorante "Il Rinascente". I saluti intorno alle 17. A Pastena arriveranno Gengle da tutto il Lazio. A Pasqua e Pasquetta, invece, sono pianificate in tutta Italia giornate di aggregazione, mentre l'ormai consueto raduno nazionale del Ponte del 2 giugno quest'anno si farà a Roma con la collaborazione di Cinecittaworld».

Durante questi incontri nascono nuove coppie?

«Sì, nascono degli amori. E poi ci sono molti figli nati da relazioni nate in GenGle. È un ambiente sano, sereno. Sei lì per i figli e per star bene, ma al destino chi può opporsi?».

I figli come vivono GenGle?

«Ne traggono la consapevolezza di non essere soli e di non dover spiegare la loro "situazione" a chi non potrebbe comprenderla. Magari all'inizio neppure vogliono partecipare, ma a fine serata ti supplicano di non andare via. Il resto lo fa la naturale voglia di aggregazione dei ragazzi. Dopo un paio di eventi sono loro stessi a informarsi su "cosa c'è in programma"».

Si rinasce dalla separazione?

«Non solo si rinasce, ma il divorzio è per sempre, al contrario del matrimonio. Dunque cercate di gestirlo bene sin da subito perché l'ex ve lo porterete per tutta la vita».

di: Luana Compagnone