Carismatico, con il fascino dell'uomo di altri tempi e con la saggezza dell'uomo navigato che conosce il mondo. Michele Placido, come era facile attendersi, ha letteralmente rapito e stregato, giovedì sera, il pubblico del Festival dei Conservatori di Frosinone che ha affollato piazzale Vittorio Veneto, tanto che erano disponibili solamente posti in piedi. L'attore e regista pugliese, in quasi un'ora di intervista con il direttore di TeleUniverso Alessio Porcu e con la presentatrice della kermesse musicale Mary Segneri, ha ricordato i suoi legami con la Ciociaria: i tre anni e mezzo al seminario di Scifelli dai padri redentoristi tra i 9 e i 12 anni, gli aneddoti con il barbiere di Isola del Liri, le gite a Frosinone.

"Questa è una terra che mi è rimasta nel cuore - ha detto Michele Placido - perché qui ho vissuto una fase importante della mia vita, forse anche decisiva per quello che sarebbe stato il mio futuro". E, poi, i racconti sul suo rapporto con Vittorio De Sica: "Uno che fatto scoprire agli americani che esisteva anche un altro tipo di cinema, oltre a quello celebrativo dei vincitori della guerra", con Marcello Mastroianni: "Attore di straordinaria bellezza e fascino", e con Nino Manfredi: "Uomo molto colto e tra i più i grandi interpreti di sempre nella storia della cinematografia italiana". Un passaggio, con censura, è stato dedicato al remake in salsa hard de "La Ciociara", "Io non l'avrei fatto. Certi drammi dell'umanità, come quello delle marocchinate accaduto in questa terra, vanno trattati con rispetto".
Un attore diventato famoso quasi per caso Michele Placido: "Per me era già una cosa straordinaria essere entrato all'Accademia di Arte Drammatica di Roma, il successo è arrivato dopo, anche inaspettato". Alla fine un consiglio ai giovani a credere in se stessi e a coltivare i propri sogni. Michele Placido ha catalizzato l'attenzione tutti, ma ieri sera c'è stato spazio anche per la buona musica. Sul palco sono salite due formazioni musicali del Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone: il "Rust Quartet", che ha totalizzato 76,4 punti, e gli "Amasud" cui è stato attribuito il punteggio di 82,2.

Dopo le ultime esibizioni, questa è la classifica provvisoria: LORENZO VITOLO TRIO (Conservatorio Napoli e Conservatorio Salerno) 95,9, AMASUD (Conservatorio Frosinone) 82,2, DARIO MANZO (Conservatorio Trapani) 81,8, RUST QUARTET (Conservatorio Frosinone) 76,4, CRIMSON DOLPHINS (Conservatorio Benevento) 43,9.

Domani sera toccherà a Lisa Gastaldi e ai Pure Joy.
Lisa Gastaldi, nata a Treviso nel 1994 ha sempre vissuto a Venezia dove comincia, all'età di 13 anni, ad avvicinarsi al mondo della musica presso la Scuola di Musica Giuseppe Verdi frequentando le lezioni di canto moderno e pianoforte classico. Nel 2013 ha conseguito il diploma di maturità sociopsico-pedagogico presso il liceo Niccolo Tommaseo di Venezia e due mesi dopo comincia a frequentare il Triennio Accademico di Canto jazz al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. A Marzo 2017 conclude il Triennio presentando il giorno della sua laurea una tesi dal titolo: N². Pillola rossa o Pillola blu?. Nina Simone, viaggio in un umano troppo umano." Diplomandosi con 110 e lode. Ora sta frequentando il Biennio di II Livello Accademico in Canto Jazz presso Conservatorio Benedetto Marcello per arricchire e ampliare ulteriormente le proprie conoscenze musicali poiché considera qualsiasi cosa utile per la sua crescita sia artistica che personale. E' stata cantate e pianista di due gruppi musicali locali : dei "Dinamica" e del " In Do" dove si esibiva in varie osterie e trattorie della zona. Ora si esibisce da sola ,pianoforte e voce, e questa la considera la sua formazione preferita poiché riesce ad esprimere tutta la sua volontà artistica. Ama qualsiasi genere di musica ma soprattutto quella Soul. Le sue performance ( piano e voce) consistono in una serie di intrecci tra brani, soul,jazz,gospel,folk song, e improvvisazioni traendo inspirazione da pezzi classici di autori come Albeniz, Ravel, Lourie, Chopin cercando un minimo comune denominatore ad ogni esibizione. I suoi cantanti e musicisti da cui prende ispirazione sono: Nina Simone, Roberta Flack , Donny Hathaway, Keith Jarrett. Non dimenticando mai i grandi classici come:Chopin, Beethoven, Ravel, Debussy, Berg e altri.

PURE JOY è un progetto jazzistico di carattere strumentale, teso alla ricerca di nuove sonorità strutturali che rappresentino una sinergia creativa fra spunti mutuati dalla tradizione jazzistica e dalla Third Stream europea. Il repertorio proposto è interamente costituito da composizioni originali della contrabbassista Joy Grifoni ed è attualmente in produzione un nuovo album. L'organico del gruppo nasce da un progetto di trasversalità culturale che unisce studenti di varie realtà disciplinari, uniti dalla volontà di rendere la musica un ponte fra differenti ricerche artistiche.

Ospite della serata sarà Gabriele Ciprietti. Un giovane artista frusinate, volontario dell'associazione "Il Giardino delle Rose Blu", che ha realizzato un cd con otto canzoni ed i cui proventi, assieme a quelli delle esibizioni nei locali in cui suona, vengono utilizzati per istituire due borse di studio universitarie per i ragazzi di Cerska, cittadina della Bosnia Erzegovina che ancora oggi paga i dolori della guerra finita oltre venti anni fa.

Questa sera, invece, saranno, tre i gruppi che si alterneranno, a partire dalle 21.15, sul palco di piazzale Vittorio Veneto.
La prima ad esibirsi sarà la Qro (Quick Response Orchestra) nata in seno al Dipartimento Jazz del Conservatorio Santa Cecilia di Roma. L'ensemble riunisce esperienze di ricerca musicale e artistica maturate negli anni di studio dei singoli componenti; in particolare su avanguardia Jazz e Jazz sperimentale, Composizione scritta d'arte sperimentale, Conduction e Soundpainting. Qro ricerca costantemente un equilibrio tra improvvisazione libera, svincolata da modelli precodificati, e improvvisazione tematica; alla luce di questa necessità, tutti i temi eseguiti sono composizioni originali elaborate dai membri dell'ensemble, anche in forme grafiche e con notazioni sperimentali o non ordinarie. La resa sonora è caratterizzata dal forte uso dell'effettistica, ma anche dalla varietà delle tecniche esecutive utilizzate: dalle più convenzionali e in stile, alle più acusmatiche. La ricerca musicale è costantemente in relazione con le idee e i concetti della Conduzione Chironomica: tecnica che permette al Conductor di guidare la forma dell'improvvisazione attraverso le mani e la gestualità. Spesso QRO affronta esperimenti di ibridazione tra diversi linguaggi artistici nelle esecuzioni live (poesia, fotografia, realtà aumentata ecc.),

Dopo la Qro sarà la volta del "Sebastiano Esposito Trio", composto da Sebastiano Esposito, guitar (conservatorio San Pietro a Majella), Giovanni Macchiaverna, bass (conservatorio San Pietro A Majella), Elio Severino, drums (conservatorio Nicola Sala). Sebastiano Esposito è un giovane chitarrista di 25 anni. Da circa un mese ha pubblicato "24", il suo primo disco solista registrato in presa diretta e realizzato completamente in analogico. Iscritto al terzo anno del triennio di "Chitarra Jazz" sotto la guida del M. Pietro Condorelli al conservatorio "San Pietro a Majella", Sebastiano si conferma un chitarrista di matrice Rock fortemente contaminato dalle armonie e dal linguaggio Jazz. Ad intraprendere questo viaggio con lui, la sezione ritmica formata da Elio Severino alla batteria (iscritto al terzo anno al corso di "Batteria Jazz" al conservatorio di Benevento "Nicola Sala") e Giovanni Macchiaverna al basso (iscritto al terzo anno al corso di "Basso elettrico Jazz" al conservatorio "San Pietro a Majella" di Napoli). Lo scopo del progetto è quello di diffondere la propria voce attraverso la propria musica cercando di abbattere i limiti del "genere musicale" con cui troppo spesso viene etichettata la musica inedita.

A chiudere la serata di esibizioni sarà il "Glimpses of lives project". La storia del jazz è attraversata da nomi di grande spessore e tra questi non può non essere ricordato quello del sassofonista Wayne Shorter, musicista che ha vissuto e scritto in prima persona gran parte della storia di questo genere. Costante del suo percorso musicale e di vita è la continua ricerca: Shorter, sempre affascinato ed incuriosito dalla realtà, la reinterpreta attraverso un personale processo creativo, sviluppato sin da bambino, anche grazie alla sua grande passione per libri e film. "Glimpses of Lives Project" prende spunto da questa sua peculiarità e, partendo da alcune composizioni shorteriane, cerca di rappresentare diverse scene di vita e tematiche. Da qui il nome del progetto, in italiano "scorci di vite" e la decisione di inserire la voce come punto focale di esso: i testi originali, aggiunti a quasi tutti i brani, permettono infatti una più immediata e personalizzata ricezione della storia descritta.

Il progetto, nato da un'idea della cantante Giulia Tadiello, accompagnata dal pianista Yazan Greselin, dal contrabbassista Raffaele Romano e dal batterista Matteo Frigerio, volontariamente esclude dal suo organico il sassofono, così da rendere una personale interpretazione dei brani scelti, pur cercando di rimanere fedele alla musica dell'autore e alla filosofia insita in essa. Il percorso musicale di Shorter va di pari passo con quello spirituale: ciò lo porta ad uscire dai canoni convenzionali; la sua musica diventa una sorta di stream of consciousness. Gli arrangiamenti dei brani scelti per il progetto tengono conto del multiforme percorso umano e musicale dell'artista. Sono caratterizzati da momenti con tempi dispari e cambi metrici, a pedali con voce recitante, il tutto cercando sempre di creare diverse e stimolanti possibilità di interplay per i musicisti. Presenta Mary Segneri.