Grandissimo successo per la Via Crucis dell'associazione Largo a don Bosco in zona Solfegna Cantoni.

Il sole di primavera ha alimentato il grande successo di pubblico riscosso per l' evento della Via Crucis organizzato dalla parrocchia di San Pietro Apostolo e dall'oramai nota associazione Largo a Don Bosco in zona Solfegna.
Si è tenuta in un clima primaverile la manifestazione che ha visto la presenza del parroco della chiesa di San Pietro, don Fortunato Tamburrini il quale ha ricordato ai presenti il significato della Via Crucis. "Originariamente la vera Via Crucis comportava la necessità di recarsi materialmente in visita pressi i luoghi dove Gesù aveva sofferto ed era stato messo a morte. Dal momento che un tale pellegrinaggio era impossibile per molti, la rappresentazione delle stazioni nelle chiese rappresentò un modo di portare idealmente a Gerusalemme ciascun credente. Le rappresentazioni dei vari episodi dolorosi accaduti lungo il percorso contribuivano a coinvolgere gli spettatori con una forte carica emotiva" ha ricordato il parroco.

"Tale pratica popolare venne diffusa dai pellegrini di ritorno dalla Terrasanta e principalmente dai Minori Francescani che, dal 1342, avevano la custodia dei luoghi santi di Palestina - hanno ricordato ancora i membri dell'associazione -  Inizialmente la Via Crucis come serie di quattordici "quadri" disposti nello stesso ordine (vedi il capitolo seguente) si diffonde in Spagna nella prima metà del XVII secolo e venne istituita esclusivamente nelle chiese dei Minori Osservanti e Riformati. Successivamente Clemente XII estese, nel 1731, la facoltà di istituire la Via Crucis anche nelle altre chiese mantenendo il privilegio della sua istituzione al solo ordine francescano".