“Dreams on sale” del regista romeno Vlad Buzaianu, “Touch” del canadese Noel Harris e “Light sight” dell’iraniano Seyed M. Tabatabaei. Sono loro i vincitori delle rispettive categorie della dodicesima edizione del DieciMinuti Film Festival, di scena al CineTeatro Antares di Ceccano.

Il primo cortometraggio nella “Selezione Ufficiale” per «una fantasia visionaria alla Philip K. Dick sostenuta da un uso sapiente degli effetti speciali». “Touch”, invece, tra gli “Extralarge”, perché sono «quindici minuti spesi totalmente bene da sembrare novanta» e «in un Canada proletario assai distante dai cliché correnti, dove si fa fatica a pagare l’affitto, Paul trova il coraggio di fare i conti con la vita e riavvicinarsi a sua sorella», la coprotagonista Krystin Pellerin che è salita sul palco a ricevere l’ambito riconoscimento. A seguire lo short movie di Tabatabaei, arrivato dall’Iran a Ceccano e premiato da Serena Santodonato, membro della “Giuria Animazioni”, in quanto «il corto racconta e rappresenta in uno stile asciutto e sintetico il desiderio di libertà, che porta a uscire da un mondo opprimente e uniforme. E per quanto si possano rinchiudere i corpi nel sistema, ciò non impedisce alle anime di riprodursi in una luce ancora più forte». Infine i “Visti da vicino”, ovvero le produzioni ciociare il cui giudizio è affidato al pubblico presente in sala per scegliere il loro preferito tra “Eeeehhh” (Frugo & Potter), “Dont’ like it” (Simone Nestori, menzione speciale della giuria) e “Let” (Alessio Marzilli), i più votati nel corso delle due serate a loro dedicate, ovvero le prime due della rassegna cinematografica divenuta il fiore all’occhiello dell’associazione Indiegesta presieduta da Alessandro Ciotoli.

Poi il miglior interprete maschile, Jimmy Shaw, «astuto, furbo e geniale, il mendicante del 2000» in “Classmate” dello spagnolo Javier Marco, e quella femminile, Anna Shepeleva, accompagnata da Valentina Lukashchuk, regista russa di “Dasha the fool”, scelta per «aver reso con un’interpretazione impeccabile il rosso della rabbia e il verde della tranquillità trasmessi dalle immagini».

La “Migliore fotografia” è stata quella di Mathieu Cauville, che «offre un assist ideale alla regia e all’ottima recitazione degli attori di un bianco a nero che ricrea magistralmente il colore della Vallonia, con un riferimento nostalgico al cinema di genere degli anni Settanta», ovvero “Le Plombier” di Xavier Seron e Méryl Fortunat-Rossi (Belgio). Il “Miglior montaggio”, invece, è in “Ratzinger vuole tornare” di Valerio Vestoso e «sostiene un mini-mockumentary scanzonato e irriverente al punto giusto».

Per concludere, le eccellenze a livello di sceneggiatura e colonna sonora: la prima di “Border pass” dell’iraniana Majid Sesaghat Borji, l’altra di “Story of R32” dell’ucraino Vladimir Vlasenko, e in entrambi i casi gli autori hanno affidato a un videomessaggio i loro ringraziamenti e i saluti dalle rispettive terre che non hanno potuto lasciare per motivi burocratici. Tutti gli altri sono stati ricevuti in mattinata dal sindaco Caligiore, presente all’Antares per i saluti e le premiazioni, e dagli assessori competenti. Un altro successo per Indiegesta e per la città.