La prima edizione della due giorni del MuMo Festival si è conclusa con un buon successo di pubblico e con la consapevolezza di aver ridato lustro ad una tradizione di kermesse musicali che negli ultimi anni era andata un po' persa in quel di Monte San Giovanni Campano. Sabato 8 e domenica 9 la suggestiva piazza Corte è stata teatro di un festival che ha visto avvicendarsi varie band ed artisti, locali e non, che si muovono nel territorio del rock e del pop indipendente. Per dare risalto a delle realtà musicali valide e anche innovative che stando fuori dai circuiti nazionali più mainstream rischiano di non essere valorizzate come meriterebbero. Durante la prima serata si sono esibite quattro band: i Merlot, i DellaRabbia, NeJo (full band) e Ale Cardin (full band). Domenica, invece, è stata la volta di Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, degli At The Weekends (data unica), di Marco Francomano (full band), di Rick Thistle e Davide Pisani (opening act).

L'iniziativa è stata realizzata grazie all'associazione culturale Réclame, dal patrocinio del Comune e dalla solerzia di molti volontari, il MuMo è stato improntato ad una filosofia organizzativa pratica e pragmatica che ha fatto leva soprattutto sul lavoro di chi, pur disponendo di mezzi modesti e dovendosi autofinanziare tramite sponsor, ha curato ogni dettaglio per creare una location semplice ma accogliente proponendo musica di qualità. In perfetta simbiosi con la filosofia musicale dell'indie. L'atmosfera che si è respirata in queste 2 sere è stata di grande convivialità e partecipazione, ritrovando quella dimensione non solo artistica ma anche ludica che per troppo tempo era mancata anche a causa dello stop del periodo Covid.

Tornare a riempire una piazza, far cantare, ballare e divertire un pubblico che, mediante quel grande atto collettivo che è un concerto, recupera il suo ruolo e il suo piacere nella fruizione artistica. Questo è solo l'inizio, essendo il MuMo un festival che di sicuro andrà a crescere nelle edizioni successive. Attendiamo curiosi.