E con questa siamo a sette. Sette edizioni per quello che ormai può essere considerato uno degli appuntamenti musicalmente più interessanti dell'estate ciociara.
Stiamo parlando dell'Anagni Jazz Fest organizzato dall'Asso Jazz Music Fest presieduta da Luca Pierron, fondatore della manifestazione e direttore artistico, e presentato nella giornata di ieri a palazzo d'Iseo, nel cuore di Anagni. Anche quest'anno l'idea del direttore artistico, come sottolineato proprio in conferenza stampa, è di proseguire sulla strada intrapresa dalla prima edizione e di confermarsi come uno dei festival jazz più coerenti stilisticamente.

Quest'anno la manifestazione è in programma dal 28 al 30 luglio nella splendida cornice medievale di piazza Giovanni Paolo II, prospiciente il palazzo civico Jacopo d'Iseo, ed è dedicata ad Adriano Mazzoletti, giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e produttore discografico italiano, unanimemente considerato uno dei padri della diffusione della musica jazz in Italia, scomparso lo scorso 18 giugno, e che collaborò all'organizzazione del festival fin dalla fondazione. Sei i concerti in programma. Questo il cartellone: il 28 sul palco saliranno alle 19.30 "Antonella Vitale quintet" e alle 21.30 Giovanni Amato con il suo quartetto.

Il giorno successivo sarà la volta del Digital Trio (19.30). Alle 21.30 toccherà alla Riccardo Fassi Tankio band che con "Plays Zappa" renderà omaggio al genio di Frank Zappa nel trentesimo anniversario della scomparsa. Nella serata conclusiva, alle 19.30, si esibirà la pianista Eri Yamamoto con il trio Sunshine. Alle 21.20 ci sarà la consegna del consueto attestato alla carriera che quest'anno andrà a Stefano Di Battista. A seguire il concerto "Morricone Stories" dello Stefano Di Battista quartet. Come ogni anno i concerti sono a ingresso gratuito.

Il punto con Luca Pierron, fondatore dell'Anagni Jazz Fest
Quella di quest'anno è la settima edizione. Il festival sta crescendo, dove vuole arrivare?
«Il festival fin dall'inizio si è voluto caratterizzare per una maggiore coerenza stilistica con la consulenza e il consiglio del recentemente scomparso Adriano Mazzoletti, una delle maggiori autorità del settore, e oggi si propone di accogliere tutti gli appassionati con la qualità di musicisti affermati e giovani talentuosi per incoraggiarli».

Portare il jazz in piazza non è mai facile...
«Sì, è vero. All'inizio si è trattato di scegliere tra le tante piazze anagnine la più adatta acusticamente e scenograficamente e piazza Giovanni Paolo II è parsa la più adatta, raccolta sotto lo sguardo del medievale palazzo comunale».

E per il futuro?
«Come associazione stiamo lavorando per una diffusione ancora maggiore del jazz nel territorio, magari, come già abbiamo fatto, promuovendo concerti in altri periodi dell'anno e in altri comuni».