Un passaggio di testimone, dai senatori che per oltre quarant'anni hanno calcato le aule di tribunale a chi, ottenuta l'abilitazione, inizia a fare l'avvocato. Ieri, in tribunale si è svolta la cerimonia di consegna delle toghe d'oro e d'onore, la prima agli avvocati in servizio almeno dal 1982, la seconda ai due più giovani a superare gli esami nelle sessioni 2020 e 2021. C'è stato poi il ricordo dell'avvocato Piermaria De Cesaris al quale è stata intitolata la scuola forense.

A ottenere la toga d'oro, quest'anno simbolicamente rappresentata da una medaglia di bronzo, sono stati Francesco Canale, Massimo Cocco, Giuseppe Coletta, Italico DeSantis, Roberto Donfrancesco, Lucia Ferri, Natalino Guerrieri, Alberto Iadanza, Maria Letizia Lattanzi, Domenico Marzi, Angelo Palazzo, Fernando Picchi, Mauro Sabetta, Alessandra Vari e Mario Vinciguerra. La toga d'onore, dedicata alla memoria di Alessandro Galassi, è stata consegnata agli avvocati Gianluca Pizzutelli e Marco Raponi.

Il presidente dell'ordine degli avvocati Vincenzo Galassi ha esaltato gli avvocati premiati che «con orgoglio hanno onorato la professione». Ha parlato della missione dell'avvocato, «in favore dei cittadini». «Gli avvocati - ha insistito - tutelano le fasce deboli e ne assicurano la difesa». Quindi, ha spiegato che festeggiare insieme, chi esercita da una vita e chi lo fa alle prime armi, «rappresenta la continuità. È un passaggio di testimone», un modo per trasmettere i valori dell'avvocatura ai giovani.

Ha poi preso la parola il presidente del tribunale Paolo Sordi che ha parlato di «un'idea azzeccata che dà il senso a queste celebrazioni». Il presidente ha lodato il foro di Frosinone, definito «esemplare e corretto». Poi ha fatto cenno alle «nuove norme civili che rischiano di ridurre drasticamente le cause e le presenze degli avvocati in tribunale. Molti miei colleghi li invitano a inviare gli atti da casa, io invito gli avvocati a frequentare ancora il tribunale».

Le conclusioni sono state affidate al procuratore Antonio Guerriero che ha esordito così: «io sono figlio di avvocato, non riesco a vedere l'avvocato come un nemico. La giustizia si basa sulla collaborazione, sulla lealtà, su un rapporto franco su cui costruire un tessuto di valori. E lo spirito di questi valori va trasmesso agli avvocati più giovani». Guardando al futuro ha aggiunto: «Siamo alle soglie di una riforma epocale che ci impone di cambiare e da attuare insieme». Ha invitato gli avvocati a selezionare quali casi trasmettere. «Noi a volte riceviamo liti di famiglia. Riserviamo al penale solo le cose di maggiore gravità». Infine, l'avvocato Fabrizio Zoli, nel presentare la toga d'onore ha evidenziato che la toga degli avvocati anziani «è piena di deontologia», mentre quella dei due neo-avvocati premiati «è vuota. Loro dovranno riempirla»