L'antica Fregellae rivive attraverso le quindici sculture finaliste dell'omonimo Premio, giunto alla settima edizione, che si concluderà il 10 dicembre.
Le quindici opere dedicate all'antica colonia romana, che attraverso linguaggi e tecniche artistiche diverse testimonieranno il patrimonio archeologico locale, saranno esposte nella torre medievale. Fra le quindici, la giuria ha scelto la vincitrice del premio, che sarà ufficializzata in occasione di "Una serata a Fregellae", evento culturale che fonde arte, spettacolo, archeologia, studio e ricerca.

Sabato 10 dicembre alle ore 17, nei locali del "Super Cinema", si terrà la cerimonia di premiazione delle piccole sculture. Aprirà l'evento il Maestro Dario Conti con una serie di esecuzioni musicali al pianoforte. Dopo l'assegnazione del primo premio e delle menzioni della giuria, alle 19 l'appuntamento proseguirà negli spazi della Torre medievale, che ospita la mostra dei 15 finalisti del "Fregellae" a cura di Ilaria Monti.

Il premio, promosso dal Comune di Ceprano, dall'assessore alla Cultura Anna Letizia Celani, con il contributo della Regione Lazio e in collaborazione con il Museo archeologico "Amedeo Maiuri" e l'associazione "Minima", anche quest'anno ha stimolato grande curiosità nei confronti del patrimonio culturale di Ceprano, suscitando l'interesse di oltre 100 artisti italiani e internazionali. Il riconoscimento, dedicato alla scultura di piccolo formato, in sinergia con il Museo archeologico, ha raccontato agli artisti la storia dell'antica Fregellae e ha promosso la conoscenza dei reperti e delle testimonianze conservate tra il museo e l'area archeologica. La mostra dei quindici finalisti spazia tra ricerche, linguaggi e tecniche artistiche diverse, mettendo in evidenza il dialogo, diretto o implicito, che le opere hanno saputo instaurare con il territorio e con i temi proposti dal premio, tra cui la memoria, i frammenti, le piccole cose del quotidiano. L'arte contemporanea diventa così un'occasione per rileggere la storia, proporre nuove contaminazioni e attualizzare la complessità del passato.