Un riconoscimento nato per valorizzare e rendere omaggio al talento e al valore delle donne, prevalentemente all'interno dell'industria cinematografica e del mondo delle arti, ma con forte attenzione anche al sociale e al mondo dell'imprenditoria.

Questo è WiCa, Women in Cinema Award, ideato e presentato da un'artista originaria della Ciociaria, di Aquino, Claudia Conte. Proprio l'attrice, presentatrice, scrittrice, torna ad essere protagonista al Lido di Venezia durante la l'edizione numero 78 della Mostra del Cinema. Martedì prossimo presso l'Ente dello Spettacolo all'hotel Excelsior presenterà la cerimonia di premiazione di WiCa. Proprio l'ideatrice dell'evento ci racconta come nasce WiCa, tra l'atro patrocinato dal Ministero della Cultura.

Come nasce WiCA?
«Dalla convinzione che molto ci sia ancora da fare per raggiungere quella parità di genere di cui tanto si parla. WiCA vuole essere una piccola tessera del grande mosaico della pari opportunità. Il premio, nato insieme ad Angela Prudenzi e Cristina Scognamillo e supportato da un'Academy tutta al femminile di penne illustri del giornalismo, vuole mostrare che il mondo è pieno di donne in grado di eccellere e fornire spunti di riflessioni sul fatto che il mondo sarebbe migliore se tenesse maggiormente in considerazione la diversity, uscendo dai retaggi culturali del passato. Se fosse dato alle donne concretamente più spazio, non sarebbe difficile migliorare tanti aspetti della società coniugando diverse sensibilità e potenzialità. Certo la parità di facciata non ci interessa! WiCA premia infatti le eccellenze, perché il mondo si renda conto che il genere femminile è in grado di esprimere grandi potenzialità, che vanno solo messe nelle condizioni di potersi sprigionare».

Tra i premiati la fashion designer Alberta Ferretti…
«Alberta Ferretti non ha bisogno di presentazioni. È la prova vivente del nostro spirito, è un modello per tutte, ma ancor più per le giovani. Il nostro non è solo un premio, è un modo per sottolineare che se si ha il coraggio di mettere la donna al centro del cambiamento i risultati arrivano. È un tema culturale, la donna va messa nelle condizioni di potersi esprimere al meglio».

Ed ancora Jasmila Žbanic, Virginie Efira, Marta Donzelli e Nadia Terranova, quattro modi diversi in cui si è declinato il talento femminile...
«Le nostre premiate hanno tutte una forte personalità e un enorme talento, un onore premiarle. Žbanic è una autrice coraggiosa, che non ha mai avuto paura di raccontare vicende e storie scomode, come dimostra il suo ultimo lavoro "Quo vadis, Aida?" in concorso proprio a Venezia l'anno passato e poi tra i candidati all'Oscar per il miglior film non in lingua inglese. Virginie Efira è un'attrice francese di profonda intelligenza, capace di cambiare pelle ad ogni ruolo e che ama rischiare, qualità che ne fanno una delle interpreti più prestigiose del cinema francese. Marta Donzelli è una produttrice di successo chiamata per merito a presiedere il Centro Sperimentale di Cinematografia, un'istituzione storica che sicuramente non potrà che avvantaggiarsi dalla presenza di una mente aperta come la sua. E poi Nadia Terranova, una delle voci più innovative del panorama letterario italiano all'interno del quale si è affermata brillantemente con stile e passione».

Quest'anno un premio speciale va anche a due personalità della Resilienza afghana, la regista Shahrbanoo Sadat e l'attivista Zahara Ahmadi...
«Ci tenevamo particolarmente perché la situazione delle donne in Afghanistan è tragica. È l'esempio parossistico di come il mondo non deve funzionare. Volevamo, quindi, lanciare un segnale per dire che le donne afghane, le più fragili ed in pericolo in questo momento, non devono essere lasciate sole».

E lei come giovane donna impegnata in un premio dedicato all'empowerment femminile come vede il suo futuro?
«Spero di poter crescere in un mondo in cui ci possa essere davvero parità nel lavoro e nella società. Parità nell'accessibilità delle posizioni, nelle retribuzioni, nelle condizioni lavorative. Non chiacchiere ma sostanza! Porto quindi avanti i miei progetti artistici e di imprenditrice, mi occupo di eventi, con la prospettiva di dimostrare prima di tutto a me stessa che posso realizzare gli obiettivi prefissati con coerenza e convinzione, progredendo con merito ed evitando scorciatoie. Tutto ciò sempre con uno spirito di apertura e collaborazione. Se c'è una cosa che ho imparato dalle donne è: "Unite e uniti si avanza più facilmente"».

Chi vorrebbe ringraziare?

«Il partner culturale di WiCa, l'Italian Contemporary Film Festival by Lavazza di Toronto che consegnerà un premio speciale alla giovane regista Alice Filippi. E i partner di WiCa KPMG, Accurate-Health and Learning; Istituto per il Credito Sportivo; GEKO-Energia&Ambiente; Vincenzo Del Gaudio; Davide Maule; Marianna Merafina Designer; YUZEN; Antonino Cedro Couture; Giorgia Cicatello Couture, Maria Laurenza, Claudio De Martino, Michele Affidato».