Se è diventata l'artista che è, lo deve solo a se stessa. Alla sua caparbietà, alla sua passione, alla sua determinazione e all'importanza che ha dato allo studio. Ha iniziato a cantare come corista all'età di 13 anni, ed era ancora più piccola, aveva 6 anni, quando ha cominciato a suonare diversi strumenti, passando dall'organo elettrico al pianoforte alla chitarra.

Se oggi continua a calcare palcoscenici non solo a livello nazionale, se l'abbiamo vista partecipare a concorsi, festival, trasmissioni televisive di grande spessore, se ha curato la produzione, l'adattamento e l'esecuzione in 6 lingue cantate, 15 parlate e 23 scritte di "I'm standing with you", brano portante del film "Atto di fede" (Breakthrough), che ha ricevuto una nomination ai Premi Oscar 2020 come "Miglior canzone originale", se ha trasformato il brano in un inno contro la violenza di genere, ottenendo una intervista sulla emittente internazionale CNN insieme a Diane Warren, autrice del brano, e a John Debney, è grazie al suo essere un'artista poliedrica. Musica, teatro, musical, canto, cinema, presentazione.

Valeria Altobelli ha talento da vendere. Ed è rimasta sempre la stessa donna di sempre, senza pretese, senza grilli per la testa, ma ha saputo trasmettere le sue emozioni e la sua passione in tutto ciò che fa, al pubblico, numeroso, che la segue. Passioni a 360 gradi che ha coltivato anche grazie alla sua famiglia che l'ha sempre supportata, come i suoi concittadini. E proprio davanti ai suoi concittadini, nella sua città, Sora, è pronta a salire sul palco per la festa di San Rocco, martedì prossimo alle 21.30 per un concerto strepitoso. Insieme a lei i suoi musicisti di sempre Azeglio Izzizzari, Massimo Izzizzari, Francesco Carlesi e Mauro Arduini.

Cantare e suonare di nuovo nella sua città, che emozione le suscita?
«Non è un mistero il mio grande amore per Sora e per tutti i territori in cui sono nata e cresciuta. Per cui avere un concerto dopo il Crocifisso di Isola del Liri, che per noi dell'hinterland rappresenta una delle feste più importanti, averlo anche a San Rocco nella mia città, è veramente un'emozione immensa, perché davanti avrò volti amici, di famiglia, che mi hanno visto crescere, volti che non mi conoscono come Valeria Altobelli, ma come Valeria da sempre, è un grande onore. Devo dire che a Sora e in tanti altri territori della Ciociaria, sono sempre ben voluta e questo mi rende maggiormente felice, perché nel mio caso non ho mai sperimentato il detto "nemo propheta in patria", anzi, la mia spinta più grande, il mio motore propulsore è stata proprio la mia meravigliosa città».
Mesi fa le hanno proposto la candidatura a sindaco...
«Vero. Quando sono venuti a chiedermi i diversi schieramenti di candidarmi come sindaco è stato veramente un grande attestato di fiducia, di bene e di considerazione da parte della mia città, anche se alla fine ho sentito di non farlo. Ho deciso di continuare per la mia strada, perché sento una missione grande, quella di rappresentare il mio territorio non solo a livello nazionale, ma mondiale, come ho sempre cercato di fare, in America, in Albania, in tutti i posti dove mi sono esibita e dove ho avuto l'onore di lavorare. Avendo delle radici così forti, sento forte la responsabilità di rappresentare il mio territorio ovunque. Le mie lauree, il mio master in relazioni internazionali deve avere un senso. Sono un'ambasciatrice di questo territorio e mi rende fiera il fatto che siano gli stessi cittadini a tributarmi questo onore e onere».

Che concerto sarà quello di martedì?
«Sicuramente un concerto molto bello che ripercorrerà le più grandi figure che hanno segnato il mio percorso artistico, soprattutto cantautorale a livello nazionale e internazionale, ad esempio De André, a Battiato, a Freddie Mercury. A me piace riproporre uomini quando canto, perché l'interpreto e li faccio miei. E poi il concerto è importante perché sarà il tour dedicato alla mia canzone che è "Anima semplice", il mio singolo. Fino ad oggi ho scritto solo per qualche colonna sonora, film, ma non ero mai uscita con un brano mio personale e averlo portato nei Balcani, al festival Kënga Magjike 2021, aver ricevuto grandi apprezzamenti, aver sentito il mio pezzo passare in Albania, Inghilterra, in Belgio, Slovenia, è stato bellissimo».

La pandemia ha segnato anche il mondo della musica, dello spettacolo...
«Non è un mistero che la pandemia abbia bloccato tutti gli spettacoli dal vivo, che i musicisti e gli artisti di musica dal vivo, di cui faccio parte da oltre 25 anni, si siano trovati ad affrontare qualcosa di nuovo. Però forse questo ci ha aiutati. Nel mio caso è stata una forte spinta creativa, ho scritto tanti pezzi che ho depositato e che spero di dare a qualche autore di sceneggiatura, per qualche film, perché è quella la mia più grande passione».

L'augurio che fa a se stessa e a tutti gli artisti?
«Auguro a me stessa e a tutti gli artisti di poter continuare a vivere di ciò che amiamo di più: l'arte. Di poter continuare a vivere del nostro lavoro in maniera dignitosa, senza grandi pretese, messi nella condizione di poter fare il nostro lavoro. Passerà la pandemia, si tornerà nelle piazze a sognare e spero che il 17 agosto la mia Sora inizi a sognare di nuovo, perché ne ha tanto bisogno. È una grande città con grandi potenzialità e la vedo molto forte. Quindi forza, rimbocchiamoci le maniche, andiamo avanti tutti insieme verso lo stesso obiettivo».