Una vittoria diversa, quella con noi stessi. Perché quando si è da soli a giocare, per vincere nell'unica partita che conta veramente, quella della vita, bisogna sfidare se stessi, desiderando gioia e felicità.
È questo uno dei messaggi che Alessandro Festino, 35 anni, originario di Ferentino, da tre anni a Milano, vuole trasmettere con il suo libro, a dire il vero un vero e proprio manuale "d'istruzione" dove il giovane autore offre ai lettori tutti gli strumenti che hanno permesso a lui di vincere «la partita più importante, quella più seria, il cui premio è stata la mia felicità. Non ho tolto nulla agli altri, ma ho contribuito con la mia vittoria a ispirare gli altri a fare lo stesso nella propria esistenza». "Vincere è una cosa seria" è il titolo del libro di Alessandro Festino. Libro che fa parte della collana "Se vuoi puoi" diretta da Roberto Cerè e dal 18 giugno disponibile nelle migliori librerie e su Amazon.

L'autore si è diplomato al MICAP (Master Internazionale in Coaching ad alte prestazioni). Si è trasferito tre anni fa a Milano dove ha frequentato il master che gli ha permesso oggi di essere un coach professionista e poter erogare le sue conoscenze e capacità oltre all'esperienza ventennale in campo sportivo, per guidare le persone a vivere una vita migliore, una carriera sportiva appagante. Festino si è posizionato ai vertici mondiali della danza sportiva, rappresentando l'Italia nelle più importanti competizioni internazionali. Una passione che lo ha portato ad insegnare l'arte del ballroom in tutto il mondo con lo stile unico made in Italy. Chi vuole può seguire Festino sui social (su Instagram o Facebook) o sulla pagina Fb "vincere è una cosa seria". Ci siamo fatti raccontare proprio da lui come nasce il suo progetto.

Da dove nasce il titolo del tuo libro?
«Terminata la carriera agonistica ho iniziato a insegnare e mi è venuta l'idea di guidare le persone a realizzare il proprio potenziale nascosto e a essere più soddisfatte in ogni ambito della loro vita. Quindi ho iniziato a trasmettere ciò che ho imparato anche nel mondo sportivo, ma con lezioni diverse, da mental coach per offrire strumenti per realizzare obiettivi sfidanti nella vita, nel business e nello sport».

Che messaggio vuoi trasmettere con la tua opera?
«Più che un libro si tratta di un manuale con strategie pratiche che le persone possono mettere in atto per trarne benefici in tutti gli ambiti della vita. Per vivere appieno bisogna sfidare se stessi, desiderando per noi gioia e felicità, raggiungendo successi importanti e obiettivi sfidanti, combattendo la vita quotidiana con le nostre paure e, per contro, con la nostra voglia di fare che inciampa ai limiti che la maggior parte delle volte sono solo nella nostra mente: questo è giocare per vincere».

Come nasce la tua passione per lo sport prima e la scrittura poi?
«Lo sport è iniziato proprio per gioco, ma poi con il tempo è diventato una passione. Passione che è cresciuta fino a diventarne una attività lavorativa. La scrittura è stata un po' come una sfida. Sono partito da zero, superando tante sfide che solo lo sport sa mettere davanti ai nostri occhi. E non sono mancate le difficoltà, però lavorando su me stesso ho ottenuto tante soddisfazioni. Ed è proprio questo che voglio trasmettere agli altri: vincere è una cosa seria».

A chi dedichi il tuo libro?
«Lo dedico intanto a me stesso, e poi ovviamente alla mia famiglia, ai genitori, a chi mi è stato vicino, e anche a chi non credeva in me, perché è stato uno sprint per vincere questa sfida».
Un messaggio che senti di lanciare alle future generazioni?
«Ai giovani dico di formarsi, di prendere informazioni di qualità che generano vita di qualità. E po di non lasciarsi distrarre ad esempio dalle fake news, di cui siamo invasi. Ciò che conta davvero è la realizzazione di tutti i nostri sogni».