Friedkin Uncut-Un diavolo di regista, il documentario realizzato (e scritto) dal regista Francesco Zippel, presentato alla 75esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Venezia Classici è un ritratto dell'artista e dell'uomo, che in poco meno di due ore offre allo spettatore una suggestiva carrellata tra i ricordi del leggendario regista William Friedkin, tra i maggiori innovatori del genere poliziesco e  di quello horror, con titoli cult come Il Braccio violento della legge(che gli valse un Premio Oscar) e L'esorcista (considerato il film più terrificante di tutti i tempi) e le testimonianze, tra le tante, di Francis Ford Coppola, Quentin Tarantino,Wes Anderson, William Petersen, Willem Dafoe, Ellen Burstyn, Dario Argento, DamienChazelle.

Il documentario è prodotto dallo stesso Zippel e da Federica Paniccia, giovane avvocato che negli ultimi anni si è dedicata con successo alla produzione, come testimoniato daS Is for Stanley di Alex Infascelli, sulla straordinaria amicizia tra Stanley Kubrick ed Emilio D'Alessandro.

Friedkin Uncut, è in lizza nella categoria miglior documentario ai prossimi David di Donatello, dove si contenderà la vittoria con L'arte viva di Julian Schnabeldi Pappi Corsicato, La strada dei Samouni di Stefano Savona e Santiago di Nanni Moretti. Come ha appreso la notizia della nomination, a cuisi va ad aggiungere proprio in questi momenti un altro importantissimo traguardo, la conquista cioè del Nastro d'argento?
Siamo stati travolti dalla felicità per questa candidatura così prestigiosa.Siamo una piccola realtà indipendente e anche il raggiungimento di traguardi come questi ci motivano ad andare avanti.Proprio oggi poi abbiamo conquistato il Nastro d'argento come miglior documentario sul cinema 2019, quindi al momento l'esultanza è doppia!

Cosa può dirci riguardo il documentario: quale è secondo lei la sua peculiarità?
FriedkinUncut è un documentario su un grande Maestro, non solo di cinema ma anche di vita. William Friedkin è un uomo straordinario che ha vissuto successi e insuccessi e che si è raccontato a Francesco Zippel con grande generosità. Molte persone che hanno visto il nostro documentario sono uscite dalla sala, ispirate, piene di entusiasmo e di voglia di realizzare i propri sogni. La potenza di quest'opera è l'energia propositiva di un grande che Francesco ha saputo restituirci pienamente e con autenticità.

Negli anni lei si è distinta nel settore del diritto di autore e nell'assistenza legale prestata a numerose società di produzione cinematografiche e televisive: cosa l'ha spinta ad intraprendere la carriera di produttrice?
La passione per il cinema che ho da sempre avuto, e il desiderio di poter mettere al servizio di questa arte il mio bagaglio di studi e di esperienze professionali. Quando ero assistente all'Università seguivo le tesi in questa materia, e poi da avvocato mi sono occupata di alcuni contenziosi. Ma potermi dedicare alla fase costruttiva e propositiva dello sviluppo e della realizzazione di opere in cui si crede per me è la cosa più affascinante e appagante.

Prossimi progetti? 
Altri documentari sul cinema: uno sul primo regista afro americano nella storia del cinema, l'altro è ancora top secret. E forse una serie…