Si è spento questa mattina il regista premio Oscar, Bernardo Bertolucci, circondato dall'affetto dei suoi familiari. Con la scomparsa del regista, sceneggiatore, produttore e poeta Bernardo Bertolucci si chiude in maniera definitiva la grande stagione del nostro cinema, una pagina irripetibile della nostra cultura, della nostra identità sociale e culturale.

Bertolucci ci ha lasciato nella sua casa romana, dopo una lunga malattia: il regista parmigiano, figlio del poeta Attilio e fratello maggiore di Giuseppe, aveva 77 anni. Il suo ingresso nel cinema si deve all'amico Pier Paolo Pasolini, del quale è assistente alla regia per il film "Accatone" (1961), e sempre con Pasolini, l'anno dopo, scrive il suo primo film da regista, "La commare secca". Bertolucci, ben presto però, si allontana dal mondo e dalla poetica pasoliniani, per intraprendere un proprio percorso autoriale che lo porterà ad essere tra i pochi veri registi internazionali del cinema italiano.

Dopo l'ottima prova de "Il Conformista", Bertolucci raggiunge il successo internazionale con il film-scandalo "Ultimo tango a Parigi", con un magistrale, cupo, decadente Marlon Brando,film che diede vita ad una complessa vicenda giudiziaria, che portò persino al sequestro della pellicola, e alla condanna di Bertolucciper offesa al comune senso del pudore. Il film successivo è quel magnifico, epico affresco storico quale è"Novecento", sulle lotte contadine emiliane dai primi anni del secolo alla Seconda guerra mondiale (con un cast internazionale, con nomi come Robert De Niro, Gérard Depardieu, Donald Sutherland, Sterling Hayden, Burt Lancaster, Dominique Sanda), che venne proiettato, nei cinema italiani in due fasi, note come "Novecento" Atto I e Atto II. La consacrazione internazionale arriva definitivamente nel 1987, quando con "L'ultimo imperatore" (opera biografica, tratta da "Sono stato imperatore" di Pu Yi),si aggiudica ben nove premi Oscar, tra cui quelliper lamiglior sceneggiatura non originale e per la miglior regia, che lo rendono, ad oggi, l'unico regista italiano ad essersi aggiudicato un Oscar nella categoria della miglior regia.

"L'ultimo imperatore", che si caratterizza per una straordinaria potenza visiva (merito della fotografia di Vittorio Storaro), farà incetta di premi in tutto il mondo: oltre ai nove Oscar, riceverà Bafta, César, Golden Globe, European Award, David di Donatello e Nastri d'Argento.Negli anni seguiranno film come "Il tè nel deserto", "Piccolo Buddha", "Io ballo da sola", "L'assedio", "The Dreamers", "Io e te", il suo ultimo film. Gli ultimi premi arrivano nel 2007 quando, a Venezia, riceve il Leone d'oro alla carriera, e nel 2011, a Cannes, dove gli viene consegnata la Palma d'oro alla carriera.