L'altro ieri, nel quadro della rassegna "Il cinema e la memoria VII", il Castello dei Conti di Ceccano ha visto risplendere l'Oscar alla migliore fotografia vinto nel 1969 dal maestro Pasqualino De Santis con la pellicola "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli. De Santis, nato nel 1927 nella storicamente ciociara Fondi e scomparso nel 1996 a Leopoli (Ucraina), fu il primo italiano ad aggiudicarsi l'"Academy award for best cinematography". Una statuetta consegnata ai direttori artistici della kermesse Gerry Guida ("Cine@rte") e Amedeo Di Sora ("Il teatro dell'appeso") dalla figlia di De Santis, Carla, molto emozionata nel corso dell'evento patrocinato dal comune di Ceccano a distanza di quarantanove anni dal trionfo.
La consegna di una targa-ricordo a Carla De Santis da parte del sindaco Roberto Caligiore e dall'assessore alla cultura Stefano Gizzi è stata anticipata dalla proiezione di un documentario realizzato dalla copatrocinante Associazione italiana autori della fotografia cinematografica, curato e introdotto dal critico Fabio Melelli. A seguire gli interventi di tanti ospiti illustri: Caterina D'Amico, la preside della Scuola nazionale di cinema del Csc in cui studiò De Santis; il direttore dell'Archivio storico del cinema italiano Graziano Marraffa; Daniele Nannuzzi e Simone Marra, presidente e segretario Aic; gli autori della fotografia Roberto Girometti e Davide Mancori e i loro colleghi Adolfo Bartoli, che fu assistente di De Santis, e Pino Venditti, originario di Amaseno, nell'occasione rappresentata dal sindaco Antonio Como; infine, il sound designer Federico Savina, che fu collaboratore di quel Nino Rota che compose le altrettanto oscarizzate musiche di "Romeo e Giulietta". Un tuffo nei ricordi di chi ha vissuto direttamente o ha avuto come modello «uno dei più grandi direttori della fotografia dal coro unanime dei presenti nella storia del cinema mondiale», celebrato altresì con una suggestiva mostra di immagini e cimeli.