Si sono concluse da poco le riprese di "La Voce del Lupo" (per la regia di Alberto Gelpi), che lei ha scritto e prodotto (il film è una co-produzione, firmata da Vargo Film, che lei ha fondato insieme a Gianluca Varriale e Viviana Panfili, e la Gatto Film di Alessandro Gatto). Per più di un mese la nostra provincia ha vissuto giornate intense, tra l'entusiasmo dei curiosi, che hanno letteralmente "rincorso" le location del film da un Comune all'altro. La presenza di una star internazionale come Christopher Lambert (ma ricordiamo anche la presenza di Maria Grazia Cucinotta) nel ruolo di un professore di storia delle tradizioni popolari, poi, ha riversato sul film le attenzioni della stampa nazionale e non solo.
Può farci un resoconto di questa avventura?
Direi che è stata molto positiva, anche se estremamente stancante. Il nostro è stato un film tutt'altro che facile da girare, per cui tutta la troupe e il cast hanno dovuto dare il massimo per raggiungere l'obiettivo. E noi eravamo in prima linea.
La realizzazione del film ha rispettato in pieno le sue aspettative?
Sì, assolutamente. Anzi, alcune cose sono venute addirittura meglio di quanto mi fossi aspettato.
È soddisfatto di come si sono svolte le riprese?
Molto. Il regista, Alberto Gelpi, ha fatto a mio avviso un grande lavoro con gli attori, e loro hanno dato tutto se stessi per rendere le scene al meglio. Raniero Monaco di Lapio e Marianna Di Martino, i protagonisti del film, i nostri Nico e Alba, ci hanno incantato per 6 settimane. Bravissimi sono stati tutti comunque.
Può svelarci la sequenza che più l'ha gratificata?
Non ce n'è una in particolare. Varie scene all'interno del bosco mi hanno colpito molto. Ci sono diverse sequenze in ospedale che meritano davvero. Ma soprattutto i momenti di intimità che si creano tra i due protagonisti sono molto belli.
Come ha risposto il nostro territorio, che d'un tratto si è ritrovato ad essere un vero e proprio set internazionale?
Il territorio ha risposto bene, con entusiasmo. Sinceramente mi aspettavo che ci sarebbero state molte lamentele, anche perché la nostra è una macchina invasiva, che fa rumore e dà fastidio, perché dobbiamo far chiudere strade, parcheggi, lavorare la notte. Invece abbiamo ricevuto molti sorrisi, tanta curiosità e un numero imprecisato di finalmente!
Quali sono state le maggiori difficoltà (se ci sono state) che ha riscontrato?
Le difficoltà maggiori sono state logistiche. A volte ci siamo mossi con 14 camion al seguito e non è stato facile gestire il tutto. Fortunatamente avevamo dalla nostra un grande Line Producer, Franco Della Posta (007 Quantum of Solace), che ha reso possibile il tutto.
Cosa ha significato per lei lavorare con una star come Christopher Lambert?
Per me è stato come vivere un sogno. Da ragazzino, come più o meno tutti, adoravo "Highlander", è un film che ha segnato un'epoca. Quando scrivevo la sceneggiatura e pensavo al personaggio del Professor Moreau, avevo in mente Lambert, ma più che altro come un riferimento, senza pensare realmente a lui. Poi una volta finito abbiamo deciso di fargli la proposta e lui ha accettato.
Ne ho parlato anche con lui di questo e mi ha detto "Se non avessi scritto con tutta questa passione, oggi forse non sarei qui."
È una persona splendida e un grande professionista.
Quando potremmo ammirare il film nelle sale?
Ci auguriamo per la fine del 2018, ma questa è una decisione che prenderà la distribuzione. Io per ora l'uscita la vedo ancora lontana, ho tanto tanto lavoro da fare!".