Gastone Moschin ieri sera ci ha lasciato a 88 anni: era ricoverato da qualche giorno nell'ospedale Santa Maria di Terni. Nato a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, l'8 giugno del 1929, Moschin inizia la carriera d'attore a teatro negli anni Cinquanta, con compagnie come quella dello Stabile di Genova, del Piccolo di Milano e dello Stabile di Torino. Approda al cinema a metà degli anni Cinquanta, debuttando nel film "La rivale" di Anton Giulio Majano. In seguito verrà diretto da registi come Marco Ferreri, Damiano Damiani, Giuliano Montaldo, Antonio Pietrangeli, Nanni Loy, Luigi Zampa, Bernando Bertolucci e soprattutto Pietro Germi nello splendido "Signore & signori", satira feroce sull'ipocrisia della provincia italiana nella grande stagione del boom economico. Si affaccia quindi nel cinema internazionale nel 1974, quando Francis Ford Coppola gli affida la parte di don Fanucci, viscidissimo estorsore, alle prese con Robert De Niro, nella New York di inizio Novecento in "Il Padrino parte seconda". Attore poliedrico, attraversò vari generi cinematografici, ma fu la commedia all'italiana a dargli la grandissima popolarità con la saga di "Amici Miei", ideata da Germi, che morì poco prima dell'inizio delle riprese, lasciando la regia a Monicelli (che diresse i primi due episodi, il terzo porta la firma di Loy). Indimenticabile il suo personaggio, l'architetto Rambaldo Melandri, inguaribile romantico, vittima costante di sbandate d'amore, compare di zingarate di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete: un successo clamoroso, entrato di diritto nell'immaginario collettivo.

I premi:

1967: Nastro d'Argento al migliore attore non protagonista per "Signore & signori"

1986: Nastro d'Argento al migliore attore non protagonista per "Amici miei atto III"

La frase:

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione."
(Melandri in "Amici miei, atto secondo")

Curiosità:

Dal 1990 si era trasferito a Capitone, vicino a Narni, dove aveva installato anche un maneggio di cavalli, divenuto il primo centro di ippoterapia dell'Umbria.