La Gran Bretagna che lascia l’Europa, il premier David Cameron che si dimette (altrove capita), le Borse ed i mercati che vanno letteralmente nel panico. Matteo Renzi parlerà alla direzione nazionale del Partito Democratico in un clima che definire infuocato è un piacevole eufemismo. Ma intanto il vertice è stato rinviato a data da destinarsi proprio per lo tsunami della Brexit. Il referendum sulle riforme costituzionali praticamente dietro l’angolo: il risultato sarà decisivo per la politica italiana.
L’insediamento del sindaco Virginia Raggi a Roma.
Nel contempo ci sono gli Europei di calcio, con l’Italia di Conte che prepara la sfida con la Spagna per gli ottavi di finale.
Insomma, tante situazioni importanti che si rincorrono e che hanno l’effetto di distogliere l’attenzione dall’analisi del voto a livello locale. Nel pomeriggio, alla presenza dell’europarlamentare Antonio Tajani, ci sarà il vertice di Forza Italia, che però, avendo vinto questa tornata elettorale, non ha la necessità immediata di un confronto serrato. Anche se in ogni caso sarà interessante capire i nuovi rapporti di forza e gli equilibri.
Il Partito Democratico provinciale dovrà fare i conti con lo “tsunami Cassino”, ma, secondo la migliore tradizione democristiana, a questo confronto ci si affretta con calma.
I referenti politici di Cassino sono sul piede di guerra e a livello provinciale le lacerazioni sono tutte lì. Inutile ripetere gli stessi concetti, ma come possono pensare il Pd e quel che resta del centrosinistra di andare avanti in questo modo nei Comuni, sconfitta dopo sconfitta? Tutto iniziò a Frosinone, poi si sono aggiunti Ceccano, Sora, Cassino.
E tanti altri Comuni più piccoli. La classe dirigente continua a “beccarsi”, come i famosi capponi di Renzo descritti dal Manzoni, che proprio non riuscivano a capire che poi nel pentolone sarebbero finiti tutti insieme. Il segretario Simone Costanzo, il vicesegretario Sara Battisti e il presidente Domenico Alfieri dovrebbero prendere in mano la situazione. E avviare un chiarimento indipendentemente dalle aree di appartenenza. Senza provare continuamente a tenere gli equilibri con i leader provinciali.
Ma intanto, parliamo di Brexit e di Italia-Spagna.