Il Partito Democratico provinciale si scopre unito alla vigilia della visita del presidente del consiglio Matteo Renzi, che sarà lunedì al Fornaci per iniziare, da Frosinone, la lunga volata in vista del referendum del 4 dicembre.Tutti concentrati sul Sì.
Eppure a Frosinone, nonostante il via libera del direttivo cittadino alla candidatura a sindaco di Fabrizio Cristofari, c’è chi pensa di riaprire la partita. Il consigliere Antonello Galassi ha incontrato l’ex sindaco Michele Marini, il segretario del circolo cittadino Norberto Venturi e il consigliere Luigi Arduini per trovare una “terza via”. Nonostante il tempo sia scaduto.
Alla Provincia la contrapposizione tra il presidente Antonio Pompeo e Domenico Alfieri è ormai palese. Sull’alleanza con Forza Italia, ma non solo. Ogni volta che c’è una seduta dell’assemblea dei sindaci le lacerazioni emergono in maniera drammatica. Quando si aprirà sul serio la partita delle candidature al Parlamento e alla Regione lo scontro sarà senza esclusione di colpi.
Il senatore Bruno Astorre, in una intervista a Ciociaria Oggi, ha sottolineato l’eterogeneità del fronte referendario del no (che va dal Movimento Cinque Stelle a Forza Italia), non mancando di esprimere «dolore politico» per scelte come quella di Pierluigi Bersani. Ma se a livello nazionale il contrasto nel Pd è tra la maggioranza e la minoranza del partito, in provincia di Frosinone c’è una sorta di “guerra” di tutti contro tutti. In uno scenario che alla fine è complicato perfino individuare.
Lunedì sera, terminata la manifestazione con Matteo Renzi, il Pd provinciale cosa farà? Continuerà a litigare. Fino e oltre il referendum.