L’estate sta finendo, cantavano i Righeira qualche anno fa. Ma diversamente da qualche tempo fa il mese di settembre non riserva più, nemmeno in provincia di Frosinone, quel clima di ripresa dell’attività lavorativa. Con le fabbriche che si rimettevano in moto e con sindacati e associazioni di categoria pronti a sfidarsi sul terreno della politica economica. Adesso si fa fatica a immaginarla quella Ciociaria: il lavoro non c’è più e perfino le relazioni economiche e sociali sono mutate profondamente. In questo clima da “rompete le righe” (negli ultimi quattro anni la situazione, già critica prima, è precipitata) la politica non riesce a sintonizzarsi sull’ordinario. Figuriamoci sullo straordinario. I partiti restano alla larga, i congressi si annunciano ma poi non si fanno e anche quando si fanno non lasciano il segno. Meno male, per i politici, che l’Italia è il Paese dove c’è almeno un’elezione all’anno. Comprendendo anche i referendum. Perché questo è davvero l’unico modo per cercare di mobilitare quelle truppe sempre più esigue, per sfidare avversari che poi sono alleati in un ente intermedio piuttosto che in un altro. Tra pochi giorni è in programma l’ennesima seduta dell’assemblea dei sindaci sul tema dell’acqua. Del piano tariffario per essere precisi. Il Partito Democratico cerca una difficile unità interna, Forza Italia vuole provare a capire se ci sono gli spazi per cercare di cambiare gli equilibri in vista delle future elezioni provinciali. Mentre il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani potrebbe presentare uno schema di delibera bipartisan. Il presidente della Provincia Antonio Pompeo è impegnato a valutare la tenuta della maggioranza che lo sostiene alla guida dell’ente di piazza Gramsci. L’esito della votazione avrà indubbiamente e oggettivamente dei riflessi politici all’interno delle coalizioni e dei partiti. Ma il punto vero è: dopo qualcuno sarà in grado di assumere decisioni di rottura mettendo in discussione tutto? In un’estate che sta finendo come tutte le altre questa sì che sarebbe una piccolissima ma significativa rivoluzione.