Non è per caso che Francesco De Angelis, leader del Pd in Ciociaria, lancia un appello all’unità del centrosinistra in vista delle elezioni comunali di Frosinone del prossimo anno. Perché è proprio nel capoluogo che nel 2012 si consumò la frattura del centrosinistra. Tutto il resto è venuto dopo: dalla spaccatura alla Provincia alle elezioni di Veroli, Isola Liri, Ceccano, Sora e Cassino. Correva l’anno 1995 quando si saldava il centrosinistra che per molti anni avrebbe governato la Provincia e tanti Comuni. Un centrosinistra costruito lungo l’asse tra Ds, Popolari e Socialisti. Quattro anno fa, invece, la lacerazione: una parte a sostenere l’allora sindaco uscente Michele Marini, un’altra con Domenico Marzi. Soprattutto il Psi di Gianfranco Schietroma.
E non è neppure per caso che sempre De Angelis rivolga un appello a Marzi e Marini affinché mettano da parte le divergenze e sostengano il prossimo candidato sindaco della coalizione. Francesco De Angelis sa perfettamente che non sarà semplice ricucire e che sarebbe sbrigativo interpretare il tutto come un dualismo tra Marzi e Marini. Non è così, perché Michele Marini (lo ha detto più volte nella fase congressuale) pone il problema dello “strappo” che si consumò con una parte dei Democrat (della quale fa parte anche il presidente dell’ordine provinciale dei medici Fabrizio Cristofari) e con i Socialisti di Schietroma. Al di là delle primarie e della necessità di costruire una coalizione, Francesco De Angelis sa perfettamente che toccherà a lui provare a riunire tutti attorno allo stesso tavolo per trovare una soluzione. Non sarà semplice, ma non c’è alternativa se davvero il centrosinistra vuole chiudere una lunga stagione di contrapposizione. Tutto iniziò a Frosinone e tutti deve risolversi a Frosinone. Anche adesso che i tempi dell’Ulivo appaiono lontani anni luce.