Roma, 23 gen. (Adnkronos) - Terzo appuntamento a Parma, dopo Pontelagoscuro e Torino, del progetto sperimentale di prevenzione dei rifiuti marini con interventi di raccolta e recupero sul fiume Po. Si chiama 'Il Po d’AMare' ed è stato realizzato con il coordinamento istituzionale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po e in collaborazione con Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Castalia Operations e Consorzio Corepla.

La 'tappa' di Parma rientra nella campagna 'Tuteliamo il mare' realizzata da Davines, azienda cosmetica di Parma.

Il progetto agisce direttamente sul principale corso d’acqua italiano, intercettandone i rifiuti plastici attraverso il posizionamento di apposite barriere lungo il fiume, nella zona di Sacca di Colorno in provincia di Parma, prima che possano raggiungere il mare.

"Questa sperimentazione - osserva Raimondo Orsini, direttore Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - costituisce la messa in opera di un modello virtuoso di economia circolare a rafforzamento delle misure di prevenzione del marine litter, permettendo di verificare la possibilità di ridurre su ampia scala gli impatti ambientali causati dall’inquinamento delle plastiche. Questa è la terza sperimentazione del progetto 'Il Po d’Amare' che oltre a fornire, grazie all’integrazione dei dati sulle plastiche raccolte, un quadro più aggiornato sulle caratteristiche e le quantità di rifiuti provenienti dai fiumi, costituisce un importante attività di sensibilizzazione in merito alla problematica del marine litter".

"Il ruolo dell'Autorità Distrettuale è di pianificare azioni che possano migliorare l'habitat del bacino idrografico - afferma Meuccio Berselli, segretario generale Autorità Distrettuale del Fiume Po - Per essere più efficaci queste azioni sono strettamente legate alla conoscenza dei dati ottenuti grazie alla sperimentazione delle barriere antiplastica come quella che realizzeremo a Colorno. Grazie ai tanti investimenti sulla depurazione finalmente la fauna ittica sta aumentando e sta migliorando al contempo anche la qualità dell'acqua. Tutto questo consente di fornire alla nostra comunità dati certi evitando così facili allarmismi. La diffusione di statistiche aggiornate consente altresì di incrementare la conoscenza complessiva dello stato di salute del Fiume Po al fine di mettere in campo strategie adeguate e azioni come quella di Colorno che in quest’ottica risultano fondamentali".

"Essendo costantemente impegnati nella ricerca e sperimentazione di soluzioni e tecnologie innovative volte alla tutela dell’ambiente marino abbiamo raccolto la sfida di ridurre l’inaccettabile quantità di rifiuti solidi galleggianti, compresi i materiali plastici, nei nostri mari. Contenere e raccogliere questi rifiuti trasportati dai fiumi prima che raggiungano il mare è una delle azioni che riteniamo fondamentali. Le sperimentazioni, già avviate sul Po ed altri corsi d’acqua minori, hanno dimostrato l’efficacia di tale approccio e ci spingono a rinnovare il nostro impegno nella speranza che tali iniziative possano essere allargate a tutti i principali fiumi italiani", sottolinea Lorenzo Barone, direttore generale Castalia Operations.

I rifiuti intercettati dalle barriere verranno raccolti da piccole imbarcazioni e una successiva accurata selezione ne consentirà l’inserimento nel sistema di riciclo nazionale attraverso il loro invio agli appositi centri di raccolta. "Con questo progetto andremo ad analizzare le fonti di provenienza, la tipologia e le quantità dei rifiuti, in plastica in particolare, trasportate in questo importante tratto del fiume Po. La plastica raccolta verrà poi selezionata per massimizzarne il riciclo sviluppando anche nuovi utilizzi del materiale riciclato", aggiunge Antonello Ciotti, presidente Consorzio Corepla.

Per Davines questo progetto ha l’obiettivo di creare impatto positivo sul territorio e beneficio all’ambiente e alla comunità in senso più esteso. Un impegno coerente con i valori che guidano l’azienda e che l’hanno portata alla certificazione B Corp e ad avere recentemente trasformato lo statuto in Benefit Corporation.

"Siamo felici di aver realizzato questo progetto con il supporto delle imprese e degli enti coinvolti, un ottimo esempio di concreta sinergia tra pubblico e privato, un modo di fare rete che porta beneficio al territorio e all’ambiente. Ci sentiamo responsabili del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo per renderlo un posto più bello per tutti", sottolinea Lamberto Bisognin, direttore generale Davines Italia.