Roma, 30 ott. (AdnKronos Salute/Labitalia) - Le denunce di infortunio presentate all'Inail entro lo scorso mese di settembre sono state 468.698, 227 in più rispetto alle 468.471 dei primi 9 mesi del 2018 (+0,05%). I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il luogo di lavoro, passati da 70.180 a 72.199 (+2,9%), mentre quelli in occasione di lavoro registrano un calo dello 0,4% (da 398.291 a 396.499).

Nei primi 9 mesi di quest'anno il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,3% nella gestione Industria e servizi (dai 373.247 casi del 2018 ai 372.286 del 2019), mentre è aumentato dello 0,2% in Agricoltura (da 24.579 a 24.633) e dell'1,6% nel Conto Stato (da 70.645 a 71.779).

A livello territoriale, l'analisi evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-0,6%), mentre nel Centro e nelle Isole l'aumento è stato pari, rispettivamente, all'1,3% e allo 0,7%.Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni percentuali maggiori, spiccano il Molise (-6,0%) e la Valle d'Aosta (-2,7%). Gli incrementi più consistenti sono invece quelli della Sardegna (+3,4%) e dell’Umbria (+2,3%).

Il lieve aumento delle denunce che emerge dal confronto dei primi 9 mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente femminile, che registra un +0,4% (da 164.950 a 165.686 denunce), a differenza di quella maschile, in diminuzione dello 0,2% (da 303.521 a 303.012).

Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati pari al 4,4% (da 58.414 a 60.957), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,5% (da 391.392 a 389.280) e quelle dei comunitari dell'1,1% (da 18.662 a 18.449).

Dall'analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,5%) e tra i 50 e 69 anni (+1,8%). In diminuzione del 2,8%, invece, le denunce dei lavoratori della fascia 30-49 anni, nella quale rientra oltre il 40% dei casi registrati.