Riconosciuta in Italia come professione sanitaria soltanto di recente, con decreto del presidente della Repubblica del 7 luglio 2021, n. 131, l'osteopatia è una pratica ancora poco conosciuta e verso la quale si tende a guardare ancora con un certo scetticismo. È definita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una "professione sanitaria di contatto primario con competenze di diagnosi, gestione e trattamento dei pazienti, esclusivamente manuale, che s'indirizza a tutti i soggetti, dal neonato all'anziano". Nonostante si stia facendo chiarezza sul tema soltanto negli ultimi anni, si tratta, in realtà di una pratica che fonda le sue radici nel 1892, quando il medico e chirurgo statunitense Andrew Taylor Still fondò la prima scuola di osteopatia.

Tra i punti sui quali fare chiarezza, certamente, la differenza tra fisioterapista e osteopata. Molti tendono, infatti, a confondere i due ruoli. Sebbene accomunate da alcuni aspetti e dal comune obiettivo del recupero delle ottimali condizioni di salute, si tratta di due figure professionali diverse e non sovrapponibili. Una differenza fondamentale sta nel fatto che il fisioterapista si avvale di macchinari impiegati nel processo riabilitativo del paziente, mentre l'osteopata lavora esclusivamente attraverso la manipolazione. Proprio partendo da tale differenza, abbiamo parlato di questa professione sanitaria con Elisabetta Dell'Uomo, osteopata nella casa di cura INI Città Bianca di Veroli.

Si tende spesso a fare confusione tra le figure di osteopata e fisioterapista. Ci spiega in cosa si differenziano?
«L'osteopata, a differenza del fisioterapista, ricerca le cause che hanno generato il problema, non soffermandosi esclusivamente sulla zona che presenta la sintomatologia ma considerando il corpo nella sua globalità e ripristinando, tramite la manipolazione osteopatica, i processi di autoguarigione e autoregolazione del corpo. Tutto ciò senza l'utilizzo di farmaci. L'osteopatia è una professione sanitaria si basa su un approccio esclusivamente manuale centrato sulla persona. Può essere, inoltre, integrata nei percorsi di cura e riabilitazione della medicina convenzionale ed è caratterizzata da una scrupolosa valutazione visiva e palpatoria del paziente. Dopo questa prima fase valutativa, l'osteopata interpreta i dati emersi, filtrandoli con alcuni modelli di riferimento, e realizza un piano terapeutico personalizzato».

Qual è stato il suo percorso formativo?
«Dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, mi sono iscritta alla Scuola di Osteopatia C.E.R.D.O, appartenente ad A.I.S.O., "Associazione Italiana Scuole di Osteopatia". Questo tipo di formazione mi ha permesso di raggiungere gli obiettivi professionali per svolgere il mio lavoro in piena autonomia, con elevate responsabilità etiche e deontologiche. Tutto ciò grazie anche a una costante attività di aggiornamento e ricerca in ambito osteopatico. Le mie conoscenze teoriche e pratiche mi permettono di utilizzare, dopo approfondita osservazione e palpazione, i diversi approcci osteopatici: strutturale, viscerale, fasciale, cranio-sacrale».

Per chi è consigliabile una visita dall'osteopata?
«Chiunque può sottoporsi ad un trattamento osteopatico. L'osteopatia viene applicata in vari ambiti e l'età dei pazienti può variare. Viene praticata in ambito sportivo per prevenire o curare eventuali lesioni nonché ottimizzare le prestazioni. In gravidanza le future mamme possono rivolgersi all'osteopata per essere indirizzate verso un parto naturale, limitando molte complicanze legate a questa fase della vita. Anche il neonato può essere sottoposto a pratiche osteopatiche, per far fronte a problematiche dovute al parto, come plagiocefalie posizionali, torcicollo congenito, coliche ecc. In ambito geriatrico l'osteopatia migliora lo stato quotidiano di benessere e la qualità di vita e, inoltre, aiuta a conservare tonicità e vitalità alleviando dolori artrosici. Nella preparazione dell'intervento chirurgico serve per preparare il corpo ad accettare al meglio l'operazione e nel post chirurgico per agevolare il recupero, soprattutto agendo sulle cicatrici. L'osteopata interviene anche in ambito odontoiatrico, per la risoluzione di varie problematiche occlusali, e in ambito ginecologico, dall'adolescenza alla menopausa».

Qual è l'età media dei suoi pazienti?
«Come accennato, si possono sottoporre a trattamenti osteopatici dai bambini in età neonatale agli anziani, ma la fascia d'età prevalente dei miei pazienti è quella che va dai trenta ai quarant'anni. E le problematiche più comuni sono lombalgia, distorsioni, cefalea, cervicobrachialgia, sindrome del tunnel carpale, tendiniti, ma anche disturbi del sonno, sindrome dell'intestino irritabile o disturbi legati a pregressi interventi chirurgici».