Roma, 16 nov. (Adnkronos Salute) - L’acido bempedoico (Nilemdo*) alla 12esima settimana riduce significativamente il colesterolo Ldl (C-LDL) nei pazienti di entrambi i sessi, sia sottoposti a terapia statinica che intolleranti alle statine, con una maggiore riduzione riscontrata nelle partecipanti di sesso femminile. Questi i risultati di due analisi aggregate dei trial clinici di Fase III presentati da Daiichi Sankyo in una sessione virtuale dell’American Heart Association (Aha) 2020.

Un'analisi aggregata, che ha incluso 3.621 pazienti - riferisce una nota aziendale - ha esplorato la riduzione del colesterolo LdlL nei partecipanti di sesso maschile rispetto alle partecipanti di sesso femminile aggregati in due gruppi; uno trattato con statine e l’altro intollerante alle statine. I risultati hanno mostrato che l'acido bempedoico, rispetto al placebo, ha ridotto significativamente il C-Ldl alla 12esima settimana in entrambi i sessi. Il gruppo di pazienti trattati con statine comprendeva soggetti con malattia cardiovascolare aterosclerotica (Ascvd) e/o ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH) che stavano ricevendo una terapia ipolipemizzante di background, comprese le statine alla massima dose tollerata. La molecola ha ridotto significativamente il colesterolo Ldl del 21,2% nelle donne rispetto al 17,4% nei maschi.

Nel gruppo di intolleranti alle statine, che comprendeva pazienti che non assumevano statine o ne assumono al dosaggio più basso tollerato, il colesterolo 'cattivo' è stato ridotto del 27,7% nelle donne rispetto al 22,1% nei maschi. I livelli basali di C-Ldl erano leggermente più alti nelle donne. L'acido bempedoico è stato generalmente ben tollerato da ambo i sessi in entrambi i gruppi.

"Questi dati dimostrano i benefici dell'acido bempedoico nei pazienti che lottano per mantenere bassi i livelli di C-LDL, molti dei quali stanno già assumendo altre terapie ipolipemizzanti per cercare di raggiungere gli obiettivi raccomandati", spiega Anne C. Goldberg, docente della Scuola di Medicina della Washington University. "Poiché le donne sono state storicamente sottorappresentate nei dati degli studi clinici e sappiamo che entrambi i sessi sono influenzati in modo diverso dalla malattia, questi risultati - aggiunge - sono importanti per analizzare i sessi separatamente e comprendere l'impatto del trattamento su entrambi i gruppi". In Europa le malattie cardiovascolari causano più morti tra le donne (51%) rispetto agli uomini (42%) uccidendo il doppio delle prime rispetto a tutte le forme di cancro messe insieme.

"Ã? importante studiare i dati sull'acido bempedoico in più sottogruppi per identificare i diversi pazienti che potrebbero trarre vantaggio da questo trattamento. Questi risultati si sommano alle solide evidenze già raccolte sull’acido bempedoico come opzione aggiuntiva alle terapie ipolipemizzanti esistenti per ridurre ulteriormente i livelli di colesterolo Ldl", commenta Wolfgang Zierhut MD, direttore dell’Area terapeutica antitrombotica e cardiovascolare di Daiichi Sankyo Europa. "Dal momento che fino all'80% dei pazienti non raggiunge gli obiettivi di C-Ldl raccomandati dalle linee guida, nonostante riceva trattamenti come statine e altre terapie ipolipemizzanti, noi continuiamo a impegnarci per fornire loro nuove opzioni che li aiutino a tenere sotto controllo il colesterolo".

La seconda analisi aggregata presentata all'Aha 2020 ha valutato l'efficacia e la sicurezza dell'acido bempedoico in pazienti di 4 studi clinici di fase III che erano intolleranti statine. I risultati hanno mostrato una riduzione del C-Ldl in media del 26,5% rispetto al placebo, nei pazienti che non potevano essere trattati con terapia statinica. L'acido bempedoico ha dimostrato di essere generalmente ben tollerato in questa tipologia di pazienti.