Roma, 6 feb. - (Adnkronos) - Trasformare un rifiuto pericoloso in una risorsa economica per la collettività. Nel 2018 nell'area geografica del Nord Ovest sono state raccolte 55.212 tonnellate di oli usati, il 99% delle quali sono state avviate a riciclo tramite rigenerazione, comportando anche un significativo risparmio sulle importazioni nazionali di petrolio.

Sono tre i principali settori di provenienza dell'olio usato raccolto: l'autotrazione, con 30.520 tonnellate (pari al 23,5% del totale nazionale), il settore industriale con 23.177 tonnellate (corrispondenti al 37% del totale nazionale) e l'agricoltura (1.245 tonnellate, il 46% del totale nazionale).

Sono i dati diffusi oggi dal Conou, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, durante il workshop organizzato in collaborazione con Utilitalia (la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche), ospitato nell'impianto di rigenerazione di Itelyum.

L'appuntamento si inserisce all'interno del progetto CircOILeconomy, un roadshow ideato dal Conou per supportare le aziende che detengono oli lubrificanti usati nell'adempimento degli obblighi previsti dalla normativa, illustrare i benefici di un'efficiente raccolta degli oli usati e valorizzare i vantaggi conseguenti al rispetto delle migliori pratiche di gestione, al fine di rendere le imprese sempre più parte attiva di un sistema di economia circolare, che funziona.

Nell'occasione, le aziende coinvolte dal Consorzio hanno partecipato a una visita guidata dell'impianto di rigenerazione, osservando le fasi di lavorazione del rifiuto, dalle analisi fino alla sua totale 'ripulitura' e trasformazione in nuova base lubrificante, pronta ad essere reimmessa nel mercato.

"Grazie ad un'attività da sempre improntata all'efficienza e all'innovazione, oggi il Conou rappresenta un esempio di economia circolare che vorrei definire 'compiuta' - dichiara il vicepresidente del Conou Riccardo Piunti - Siamo giunti ai risultati illustrati oggi anche, e soprattutto, grazie ad una filiera coesa e focalizzata su un obiettivo preciso: ottimizzare i processi di raccolta e avvio a rigenerazione degli oli lubrificanti usati, ovunque essi vengano prodotti".

In questo quadro, aggiunge Piunti, "è risultato fondamentale essere aperti al dialogo e al confronto costante anche con le categorie di produttori di olio usato più rilevanti per la quantità e, soprattutto, alla qualità, quali, ad esempio e le aziende municipalizzate aderenti a Utilitalia, cui fanno capo grandi flotte di mezzi".

"E' stato decisivo svolgere questo dialogo oggi proprio qui - aggiunge -avendo l'opportunità di visitare una raffineria come quella di Lodi, di grande complessità impiantistica e tecnologica, con livelli di prestazioni di assoluta leadership in Europa. Il mondo dei rifiuti oggi in Italia ha 'fame' di impianti di rigenerazione, per fortuna noi dell'olio minerale usato possiamo vantare strutture come queste che ci consentono una rigenerazione di qualità".

Dalla fase di raccolta, il percorso virtuoso della filiera Conou si chiude non solo con la rigenerazione dell'olio usato ma, spiega Marco Codognola, amministratore delegato Itelyum, "con un ulteriore valore aggiunto: la certificazione ambientale di prodotto ottenuta dalle basi rigenerate. All'interno dell'impianto Itelyum di Pieve Fissiraga, l'altissima qualità tecnologica e gestionale consente di ottenere basi rigenerate performanti e sostenibili, utilizzate dalle più importanti industrie di lubrificazione al mondo nelle diverse applicazioni dei settori automotive e industriale. Un modello made in Italy di economia circolare perfetta".

Grazie alla collaborazione con Utilitalia, il roadshow di CircOILeconomy proseguirà nei prossimi mesi il suo itinerario nelle principali città italiane (www.conou.it). Per le imprese, diventare 'ambasciatrici' di buone pratiche di gestione si traduce anche in vantaggi sotto forma di brand reputation. Tenendo conto che essere parte del ciclo garantisce la sostenibilità per gli anni a venire.