Roma, 3 mar. (Adnkronos) - "Sollevare delle legittime perplessità sull'assegnazione alla Dadone della delega alle politiche antidroga non corrisponde in alcun modo ad una 'offesa' nei confronti del ministro né, tantomeno del presidente Draghi. Spiace che la grillina Tripodi utilizzi queste 'armi' dialettiche puerili per derubricare una vicenda che merita attenzione e chiarezza". Lo afferma Annaelsa Tartaglione, vicecapogruppo di Fi alla Camera.

"Forza Italia, con il presidente del gruppo Camera Occhiuto, ha posto all'attenzione -aggiunge l'esponente azzurra- una discrasia che è sotto gli occhi di tutti: le politiche di contrasto alle sostanze stupefacenti non dovrebbero essere affidate a chi ha sempre sostenuto tesi marcatamente antiproibizioniste. Il M5S dovrebbe sempre tenere a mente che fa parte di un governo di unità nazionale, sostenuto da una maggioranza eterogenea nei valori e nelle culture. Pertanto, è del tutto normale che chi si è sempre battuto contro la legalizzazione delle droghe, preferendo la vita al limbo diabolico nel quale conducono gli stupefacenti, sollevi dei dubbi su certe scelte".

"Se poi nel corso di questi mesi la ministra Dadone ha cambiato idea sull'uso delle droghe -conclude Tartaglione- non può che farci piacere, lo palesi e renda pubblici i suoi nuovi convincimenti".