Roma, 22 gen. (Labitalia) - "Sul fronte dei mutui perdura l’ondata positiva favorita dai tassi ancora vantaggiosi. A dicembre i tassi medi a 20 e 30 anni hanno registrato ulteriori cali toccando la soglia dell’1,23% per i fissi (erano 1,26% a novembre) e dello 0,80% per i variabili, ma sono le migliori offerte a tenere banco, con tassi fissi sotto l'1% anche per le durate più lunghe e i migliori variabili che partono addirittura dallo 0,20% a dieci anni". A dirlo Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it (https://www.mutuionline.it/) "Per i prossimi mesi - sottolinea - non si prevede un’ulteriore riduzione degli spread, perché al momento anche gli indici interbancari risultano già molto bassi. A scendere sotto lo zero e poi a risalire, pur restando comunque a un livello basso, sono stati anche gli indici Irs. Attualmente l’Irs a 20 anni risulta pari allo 0,56%, mentre a 25 anni è allo 0,59%. Molto più basso l’Irs a 10 anni pari a 0,17%".

"Nessun cambiamento all’orizzonte - continua Anedda - per i mutui a tasso variabile. Chi ne ha stipulato uno non avrà a che fare con forti novità per almeno 2-3 anni. Intanto, a preferire il tasso fisso è oltre il 90% degli italiani. I mutui a tasso fisso consolidano la cima della classifica e nell’ultimo trimestre dell’anno raggiungono un risultato senza precedenti: gli erogati nel quarto trimestre del 2019 rappresentano, infatti, il 91,7% del totale (nel terzo trimestre 87,6%), seguiti da quelli a tasso variabile (7,4%)".

"Il 2019 - fa notare - è stato un anno caratterizzato da un elevato numero di richieste di sostituzione e surroghe del mutuo (55,6%). Un livello così alto era stato raggiunto nel 2015 con il 60,2% di richieste di surroghe. Nel 2020, secondo le prime previsioni, la domanda di mutui di surroga potrebbe subire gradualmente un calo, dal momento che i possibili mutuatari sono andati man mano ad esaurirsi nell’ultima parte del 2019". Sul fronte degli acquisti, "il bilancio del 2019 ha in linea di massima registrato un leggero calo, pari a circa il 4-5% rispetto al 2018, dovuto anche a una serie di incertezze sul fronte economico: molti potenziali mutuatari hanno preferito attendere la manovra finanziaria e un possibile miglioramento delle condizioni alla luce delle agevolazioni fiscali; più favorevoli, sotto questo fronte, dunque le prospettive per il 2020", conclude.